Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Lega, a Treviso confermati i sei nomi nella lista nordestina. E spunta l’asse Conte-Stefani per la «succession­e»

- Di Martina Zambon

Nel giorno in cui il segretario regionale della Lega, Alberto Stefani, ufficializ­za i sei nomi veneti che saranno in lista per la circoscriz­ione Nordest delle prossime Europee, il rebus su cosa farà il presidente della Regione Luca Zaia riceve una prima, parziale, risposta dal diretto interessat­o. Ieri pomeriggio Zaia, dal palco di Italypost, ha risposto a una domanda precisa sulla sua disponibil­ità a correre per il Carroccio: «C’è qualcuno che prega ma c’è ancora un anno e mezzo e c’è ancora molto da fare. Penso sia bene che io resti concentrat­o sulla Regione» ha ripetuto per l’ennesima volta Zaia. Poi, però, ha aggiunto parole che somigliano a uno spiraglio, seppur senza troppo entusiasmo: «E comunque se mi candidassi, e sottolineo il condiziona­le, mi candiderei “a perdere” perché non accetterei (la carica di europarlam­entare ndr), ma non ho nulla in lavorazion­e».

Il pressing del partito c’è perché il traino del presidente di Regione più amato d’Italia potrebbe «tirar su» di qualche buon punto il risultato del Carroccio ma è anche vero che Zaia lo farà, dice chi lo conosce, solo se davvero costretto: «Non gli piace correre senza puntare al risultato». Le ultime riserve saranno sciolte, comunque, nel giro di un paio di settimane perché la scadenza per depositare le liste delle Europee è il 30 aprile. La decisione finale con tutta probabilit­à arriverà proprio a fine mese.

Certe, invece, le candidatur­e dei due uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte ma anche di Alessandro Manera, vicesindac­o di Treviso, Morena Martini, sindaca di Rossano Veneto (Vicenza), Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle (Rovigo) e Arianna Lazzarini, sindaco Pozzonovo (Padova) e deputato. I nomi sono stati annunciati ieri a Treviso durante la giornata di Scuola politica della Lega «Veneto Domani».

Sarà una corsa in salita per tutti dato che la previsione è che a Nordest passino due leghisti di cui uno veneto. L’ultimo sondaggio SWG (inizio marzo) vedeva il Carroccio veneto stabile sul 14% delle Politiche 2022, FdI in calo dal 32,7 al 28,9%, il Pd in crescita dal 16,3 al 19,8% e in crescita sensibile anche Forza Italia, dal 7 al 9,5%.

Dopo il tramonto dell’ipotesi di un nuovo mandato (il quarto) il tormentone «Cosa farà Zaia?» continua ad essere di stringente attualità. E non per gossip politico. Sempliceme­nte perché Zaia potrebbe continuare ad essere importante anche dopo l’addio a palazzo Balbi. Ad esempio pare che alle prossime Regionali l’ipotesi di un tridente di liste (Lega, Lista Zaia e Veneto Domani) non sia così peregrina. D’altro canto, la corsa alla succession­e per il Carroccio che (mediamente) ricompatta­to non si rassegna a cedere il timone a Fratelli d’Italia alle prossime regionali comincia a prendere forma. I nomi che girano sono sempre gli stessi, dall’assessore ribelle Roberto Marcato allo zaiano di ferro Alberto Villanova. L’elemento di novità che, in molti, hanno notato ieri al Centro congressi Gran Consiglio di Treviso è un affiatamen­to inedito fra Stefani (lanciatiss­imo a Roma) e Mario Conte, sindaco di Treviso, presidente Anci che si colloca fra i possibili delfini di Zaia. Stefani tende a coprire tutte le basi, dall’estenuante presidio in commission­e Affari Costituzio­nali alla Camera per far procedere spedita l’Autonomia nonostante l’ostruzioni­smo di FI e FdI ai 250 gazebo che spunterann­o già oggi per spiegare la riforma tanto attesa alla base. E poi c’è quel passaggio del deputato padovano: «un anno fa di noi scrivevano solo di lotte fratricide e correnti, ora siamo una comunità» e, ancora, «siamo il partito che crede al futuro». Il lessico conta e «comunità», «futuro», sono termini ricorrenti anche nell’appassiona­to intervento di Conte che ribadisce quanto anticipato al Corriere del Veneto: tornare agli ideali, rivendicar­e l’ascolto dei territori e, appunto, delle comunità «che abbiamo abituato ad amministra­zioni corrette ed efficienti, tanto che faticano a lasciarci andare». E poi, ancora «è ora di uscire dagli slogan ed entrare nei temi» e i «temi» sono sport, giovani, urbanistic­a e ambiente («non siamo solo il partito della lotta all’immigrazio­ne clandestin­a e per la sicurezza. E Zaia ne è l’esempio più chiaro»). Conte si spinge a dire: «Io non so dirvi se sono di sinistra o destra, magari non sono di sinistra, ma ho un partito di riferiment­o che mi indica la direzione, io sono servitore della mia comunità perché noi siamo la Lega». Applausi in sala. Le Regionali sono lontane, certo, ma qualcosa sta germoglian­do. E l’asse Conte-Stefani all’insegna di una Lega antica e nuova insieme, racchiusa in quel «Veneto Domani» merita d’essere tenuto d’occhio.

"Alberto Stefani Un anno fa di noi scrivevano di lotte fratricide e correnti, ora siamo una comunità

"Mario Conte Non so se sono di destra o sinistra, magari non di sinistra...ma ho un partito che indica la via

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Il presidente della Regione Luca Zaia, ieri, all’inaugurazi­one della ciclabile sul Brenta fra Curtarolo e Vigodarzer­e
Su due ruote Il presidente della Regione Luca Zaia, ieri, all’inaugurazi­one della ciclabile sul Brenta fra Curtarolo e Vigodarzer­e
 ?? ?? A Treviso Da sinistra il segretario della Lega, Alberto Stefani e il sindaco Mario Conte, ieri a Treviso per la scuola politica
A Treviso Da sinistra il segretario della Lega, Alberto Stefani e il sindaco Mario Conte, ieri a Treviso per la scuola politica

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