Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rapina il barista con un coltello fuga in monopattino con i soldi
L’uomo ferito in corso del Popolo. La testimone: sangue dappertutto
Saracinesca abbassata e macchie di sangue sul marciapiede: diverse persone ancora sconvolte davanti al bar Tivoli di Corso del Popolo ieri, dopo le 18, ripercorrevano la scena spaventosa dell’accoltellamento avvenuto poco prima nel locale all’angolo con via Mestrina. In pieno giorno e mentre la gente passeggiava guardando le bancarelle del mercatino allestito sotto i portici, un uomo robusto con barba folta, capelli radi e la parlata in italiano ha fatto irruzione nell’attività, gestita da un cinese di circa quarant’anni, puntandogli un coltello per farsi consegnare il cassetto del registratore con i contanti. Il gestore, anziché obbedire avrebbe reagito rimediando un taglio sopra l’occhio, botte e traumi per le percosse senza riuscire a evitare di essere rapinato, visto che il violento si è allontanato a bordo di un monopattino.
Inutile il tentativo di bloccarlo messo in atto da un uomo che si trovava lì e l’ha rindicato corso. Nel bar intanto la connazionale del cinese urlava disperata di chiamare le forze dell’ordine e, qualche minuto dopo, gli agenti della polizia locale sono arrivati sul posto assieme ai carabinieri della Radiomobile. Il ferito, soccorso dall’ambulanza della Croce Verde, è messo sotto ossigeno per lo choc e per le percosse, con il sangue a terra all’interno e fuori dal bar. Mee trasferito all’Angelo, è rimasto vigile e rispondeva anche se provato dalla violenta aggressione. Il rapinatore, volto noto in zona, aveva già tentato il colpo sempre al Tivoli neanche un mese fa e il gestore aveva deciso di lasciare correre, senza denunciarlo. Non avrebbe mai pensato che lo stesso malvivente, forse per via dell’astinenza da sostanze, si sarebbe ripresentato ieri, ancor più violento e fuori controllo della volta prima. Un’aggressione che arriva dopo l’accoltellamento di fine febbraio al bar pasticceria del bengalese Ali Kasam – sfregiato anche lui alla fronte in Corso del Popolo –, in un sabato pomeriggio dal clima estivo, con famiglie e bambini a spasso. «Mi sento ancora tremare per la paura – racconta Martina che abita in una palazzina vicino al bar Tivoli e ieri si è precipitata giù da casa per vedere cosa fosse successo – il titolare aveva una maschera di sangue e c’era chi da fuori gridava ai clienti di uscire. Non è possibile vivere in questo modo. Io sono stata scippata quasi vicino al mio portone un anno fa. Un uomo con un fazzoletto sul viso mi ha portato via tutto. Per rifare i documenti ho impiegato due mesi e del malvivente non si è saputo più nulla. Vent’anni fa a Mestre non era così».
Al bar della rapina ieri c’era anche Luigi Corò del Comitato a difesa del cittadino (Cmp). «In pieno centro alle 18 si rischia la vita anche per pochi spiccioli. Lo Stato dev’essere più presente – ha detto – sia con la repressione che con la certezza della pena, e senza attenuanti per chi fa uso di sostanze, perché parliamo di persone pronte a rischiare tutto».
Soprintendenza per un parere definitivo ma non vedo al momento possibili obiezioni alla richiesta avanzata da un paio di esercizi mestrini. Ci muoviamo nei limiti di quanto consentito per legge nell’ambito della piazza». Non ampliamenti dei plateatici ma un «riassestamento». «Valutiamo caso per caso, prendendo in considerazione anche le aree adiacenti ad oggi scoperte nell’ottica di equilibrare da una parte le esigenze delle attività commerciali, dall’altra la cittadinanza in transito su quello stesso spazio pubblico», aggiunge Costalonga. Sono sei i casi all’ordine del giorno, tra Mestre centro, San Polo e Cannaregio, su cui si confronteranno Comune, Soprintendenza e associazioni di categoria. Si va dal rinnovo di quelli scaduti dopo cinque anni di concessione che non prevedono modifiche, a piccoli correttivi. In piazza Ferretto sono state individuate superfici da poter utilizzare, alternative a quelle oggi occupate. A Venezia il confronto riguarda invece fondamenta della Misericordia, calle dei Botteri, campiello dei Meloni, campo San Cassian e campo e campiello Santa Maria Nova. Intanto, continuano i controlli antipaccottiglia. In Strada Nova, ad esempio, è stata revocata una licenza dopo quattro multe consecutive, il 10 gennaio, il 17 aprile, il 26 agosto e il 12 dicembre 2023, e due ordini di sospensione temporanea dell’attività, uno di tre e l’altro di quindici giorni, hanno portato il negozio di souvenir alla chiusura definitiva.