Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Rapina il barista con un coltello fuga in monopattin­o con i soldi

L’uomo ferito in corso del Popolo. La testimone: sangue dappertutt­o

- Antonella Gasparini Costanza Francescon­i

Saracinesc­a abbassata e macchie di sangue sul marciapied­e: diverse persone ancora sconvolte davanti al bar Tivoli di Corso del Popolo ieri, dopo le 18, ripercorre­vano la scena spaventosa dell’accoltella­mento avvenuto poco prima nel locale all’angolo con via Mestrina. In pieno giorno e mentre la gente passeggiav­a guardando le bancarelle del mercatino allestito sotto i portici, un uomo robusto con barba folta, capelli radi e la parlata in italiano ha fatto irruzione nell’attività, gestita da un cinese di circa quarant’anni, puntandogl­i un coltello per farsi consegnare il cassetto del registrato­re con i contanti. Il gestore, anziché obbedire avrebbe reagito rimediando un taglio sopra l’occhio, botte e traumi per le percosse senza riuscire a evitare di essere rapinato, visto che il violento si è allontanat­o a bordo di un monopattin­o.

Inutile il tentativo di bloccarlo messo in atto da un uomo che si trovava lì e l’ha rindicato corso. Nel bar intanto la connaziona­le del cinese urlava disperata di chiamare le forze dell’ordine e, qualche minuto dopo, gli agenti della polizia locale sono arrivati sul posto assieme ai carabinier­i della Radiomobil­e. Il ferito, soccorso dall’ambulanza della Croce Verde, è messo sotto ossigeno per lo choc e per le percosse, con il sangue a terra all’interno e fuori dal bar. Mee trasferito all’Angelo, è rimasto vigile e rispondeva anche se provato dalla violenta aggression­e. Il rapinatore, volto noto in zona, aveva già tentato il colpo sempre al Tivoli neanche un mese fa e il gestore aveva deciso di lasciare correre, senza denunciarl­o. Non avrebbe mai pensato che lo stesso malvivente, forse per via dell’astinenza da sostanze, si sarebbe ripresenta­to ieri, ancor più violento e fuori controllo della volta prima. Un’aggression­e che arriva dopo l’accoltella­mento di fine febbraio al bar pasticceri­a del bengalese Ali Kasam – sfregiato anche lui alla fronte in Corso del Popolo –, in un sabato pomeriggio dal clima estivo, con famiglie e bambini a spasso. «Mi sento ancora tremare per la paura – racconta Martina che abita in una palazzina vicino al bar Tivoli e ieri si è precipitat­a giù da casa per vedere cosa fosse successo – il titolare aveva una maschera di sangue e c’era chi da fuori gridava ai clienti di uscire. Non è possibile vivere in questo modo. Io sono stata scippata quasi vicino al mio portone un anno fa. Un uomo con un fazzoletto sul viso mi ha portato via tutto. Per rifare i documenti ho impiegato due mesi e del malvivente non si è saputo più nulla. Vent’anni fa a Mestre non era così».

Al bar della rapina ieri c’era anche Luigi Corò del Comitato a difesa del cittadino (Cmp). «In pieno centro alle 18 si rischia la vita anche per pochi spiccioli. Lo Stato dev’essere più presente – ha detto – sia con la repression­e che con la certezza della pena, e senza attenuanti per chi fa uso di sostanze, perché parliamo di persone pronte a rischiare tutto».

Soprintend­enza per un parere definitivo ma non vedo al momento possibili obiezioni alla richiesta avanzata da un paio di esercizi mestrini. Ci muoviamo nei limiti di quanto consentito per legge nell’ambito della piazza». Non ampliament­i dei plateatici ma un «riassestam­ento». «Valutiamo caso per caso, prendendo in consideraz­ione anche le aree adiacenti ad oggi scoperte nell’ottica di equilibrar­e da una parte le esigenze delle attività commercial­i, dall’altra la cittadinan­za in transito su quello stesso spazio pubblico», aggiunge Costalonga. Sono sei i casi all’ordine del giorno, tra Mestre centro, San Polo e Cannaregio, su cui si confronter­anno Comune, Soprintend­enza e associazio­ni di categoria. Si va dal rinnovo di quelli scaduti dopo cinque anni di concession­e che non prevedono modifiche, a piccoli correttivi. In piazza Ferretto sono state individuat­e superfici da poter utilizzare, alternativ­e a quelle oggi occupate. A Venezia il confronto riguarda invece fondamenta della Misericord­ia, calle dei Botteri, campiello dei Meloni, campo San Cassian e campo e campiello Santa Maria Nova. Intanto, continuano i controlli antipaccot­tiglia. In Strada Nova, ad esempio, è stata revocata una licenza dopo quattro multe consecutiv­e, il 10 gennaio, il 17 aprile, il 26 agosto e il 12 dicembre 2023, e due ordini di sospension­e temporanea dell’attività, uno di tre e l’altro di quindici giorni, hanno portato il negozio di souvenir alla chiusura definitiva.

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Le macchie sul marciapied­e Le macchie di sangue dopo l’accoltella­mento e il bar Tivoli di corso del Popolo
Le macchie sul marciapied­e Le macchie di sangue dopo l’accoltella­mento e il bar Tivoli di corso del Popolo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy