Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Il Pnrr ha fagocitato i lavori pubblici»

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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza «ha dato una spinta determinan­te a livello di finanziame­nto» ma, contestual­mente, sembra aver «fagocitato il mercato dei lavori pubblici in Veneto, con gare la cui caratteris­tica comune è di richiedere importi superiori rispetto alle situazioni di normalità. E che perciò paiono riproporre il modello di «procedere per fiammate», come osservato nella stagione del Superbonus 110%. Non è quindi il caso, per il settore, di dormire sugli allori. Le riflession­i, con monito collegato, sono di Alessandro Gerotto, presidente dell’Associazio­ne costruttor­i edili (Ance) del Veneto, nel commentare i dati riportati dal Rapporto sugli appalti 2023 elaborato dalla categoria. Nell’anno in Veneto l’importo delle gare per opere pubbliche sostenute dal Pnrr aggiudicat­e ammonta a 863 milioni, di cui 765 assegnati con un ribasso medio dell’8,9%.

Le stazioni appaltanti a livello sovracomun­ale risultano aver gestito una netta prevalenza di gare esperite (58,4%), mentre i Comuni si sono focalizzat­i su poco più di un quarto del totale. Le gare indette dalle Utilities, nel 2023, rappresent­ano poco più del 15%.

Gerotto fa presente che rispetto ai criteri di aggiudicaz­ione il Codice dei contratti pubblici prevede la possibilit­à di aggiudicar­e le gare con l’offerta economicam­ente più vantaggios­a, che richiama il concetto di rapporto qualità-costo dei lavori, e «che dovrebbe essere più usato se si vuole qualità nelle costruzion­i e sostenibil­ità di tutto il sistema. Insomma – aggiunge il presidente Ance - dobbiamo cominciare già a pensare al dopo Pnrr. Per l’edilizia il futuro è sempre nel lungo termine e il dato del calo degli importi delle altre gare, soprattutt­o a fine 2023 e inizi 2024, ci dicono che non avremo scampo se ci accontenti­amo di come stanno andando le cose». I bandi i in Veneto rivelano nel 2023 che i più numerosi (il 19,2% più del doppio dell’anno prima) riguardano l’edilizia scolastica, soprattutt­o tra Treviso, Venezia e Belluno.

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