Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Freud e Lacan, la legge del desiderio e la storia di una disputa
«Freud contro Lacan» è il titolo della conferenza aperta al pubblico che si terrà mercoledì dalle ore 17.30 a Padova, in Sala Paladin di palazzo Moroni. Protagonista Franco Baldini, psicanalista piacentino d’origine ma che svolge la sua attività a Milano. Baldini, presente da oltre quarant’anni sulla scena psicanalitica internazionale, è attualmente presidente e direttore scientifico della «Scuola di Psicanalisi Freudiana». Attraverso l’esame di alcuni concetti chiave della teoria freudiana, e della maniera in cui Lacan li avrebbe intesi, per Baldini verrebbe smascherata la menzogna lacaniana del preteso «ritorno a Freud». Così come sarebbe dissipata l’illusione della continuità del pensiero di Lacan con quello di Freud e quindi la correttezza della sua interpretazione delle teorie freudiane. «Le principali teorie di Lacan costituiscono un vero e proprio fraintendimento del pensiero freudiano e ciò è tanto più problematico in quanto Lacan ha fatto del “ritorno a Freud” la propria bandiera» racconta Baldini. Al centro della diatriba il desiderio, l’oggetto della pulsione. Cosa ci muove verso un determinato oggetto? Come desideriamo? Per Freud l’oggetto del desiderio va cercato nel mondo. Il soggetto cerca il desiderio nel mondo attraverso la relazione. Così anche per Lacan, che afferma però che l’oggetto del desiderio è una mancanza: se cerco il desiderio nel mondo, significa che io ne sono privo. Lacan,
per Baldini, reifica questa mancanza. Che la mancanza sia stata da egli intesa come una «cosa» è uno scandalo per la scuola freudiana. «Per Freud – spiega Baldini - la mancanza non è una cosa, è un predicato. Questa affermazione lacaniana si basa su un travisamento da parte di Lacan della teoria freudiana. Il pensiero freudiano non è stato capito da Lacan e da questa incomprensione si è fatta strada l’idea che Freud oggi sia superato. Viceversa, il corpus teorico freudiano è lo strumento più nuovo e avanzato per affrontare le sfide della mente». Sulle modalità del desiderio tanti psichiatri e filosofi si sono interrogati. Per Buddhae il Buddhismo è una proiezione della mente. Il filosofo René Girard ci parla di desiderio mimetico: noi desideriamo attraverso l’altro. Jean-Michel Oughourlian, neuropsichiatra e professore emerito di psicopatologia alla Sorbona afferma: «L’alterità ci costituisce da capo a piedi». Confermata dalla scoperta dei neuroni specchio, Oughourlian ci propone la dialettica dei tre cervelli: al cervello cognitivo e al cervello emotivo si aggiungerebbe il cervello mimetico. Chissà Freud cosa avrebbe ancora da dirci, oggi.
Mente Baldini e la scuola freudiana discutono a Palazzo Mororni sulla nascita delle pulsioni