Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ticket, si pensa già alla fase 2 E sugli alloggi turistici stretta soft
Contributo d’accesso a Venezia, i paganti a quota 61 mila in tre giorni. I piani di Brugnaro
Ticket a Venezia, terzo giorno e 22 mila «paganti». Che portano a 61.300 i turisti che da giovedì hanno versato 5 euro per la gita in giornata tra calli e campi: 306.500 euro già entrati nelle casse comunali (a bilancio per i ventinove giorni di contributo sono stati inseriti 700 mila euro). Oltre 19 mila i controlli nei punti di verifica, mentre gli ospiti degli hotel sono saliti a 58 mila (venerdì erano 50.300). E il Comune guarda al futuro: prossimo step, il regolamento per gli affitti turistici. Venezia, in realtà, potrebbe introdurre una stretta sull’extralberghiero da due anni — la possibilità è stata accordata da Roma con l’emendamento del pd Nicola Pellicani — ma l’amministrazione ha atteso che le nuove norme nazionali fossero legge. E ora lo sono: a settembre debutterà il Codice identificativo nazionale (Cin) con l’obbligo di requisiti di sicurezza e multe più salate per chi non rispetta le regole. «Adesso studieremo le norme — dice il sindaco Luigi Brugnaro —, quindi procederemo con il regolamento, sarà predisposto con il confronto con le categorie». Brugnaro non si sbilancia sui tempi («non ne diamo») ma è facile il pacchetto di norme arrivi con la Fase 2 del contributo, che fisserà una soglia limite di presenze superata la quale il ticket passerà a 10 euro.
Chi invoca, a fronte di un numero sempre più crescente di locazioni turistiche (oltre 8 mila nel Comune, 6.490 in centro storico), l’introduzione di limitazioni stile New York, con alcune aree interdette all’extralberghiero, resterà sicuramente deluso. «Non vogliamo penalizzare chi arrotonda affittando la propria casa», sottolinea Brugnaro. Sarà piuttosto un insieme di best practices: niente rumori notturni e raccolta corretta dei rifiuti. Alcune restrizioni ci saranno ma solo a chi non ha partita Iva. E stop (ma la legge già lo prevede) ai lucchetti porta chiavi o ai codici che aprono i portoni d’ingresso: il turista andrà sempre accompagnato. «La città vuole vivere, vuole popolazione stabile, case, spazi pubblici non aggrediti dal turismo, vuole bambini che continuino a giocare nei campi, e soprattutto la città ha bisogno di cittadini che ne abbiano cura — osserva Laura Fregolent, docente di Pianificazione urbanistica allo Iuav —. Serve un “piano casa” non il ticket». Che per il Verde
Gianfranco Bettin «serve a nascondere che, laddove il Comune potrebbe fare qualcosa, ossia disciplinare le locazioni turistiche, il fenomeno dall’impatto più profondo, che sta svuotando e snaturando la città invece non sta facendo niente».
Per oggi, i prenotati al momento sono 8.100 e complessivamente le prenotazioni per i prossimi giorni del ticket arrivano a 450 mila. «Oggi (ieri, ndr) il numero dei visitatori è stato inferiore a venerdì — informa l’assessore al Bilancio Michele Zuin — Finora non sono state registrate criticità nei controlli e in città: non possiamo non essere soddisfatti per l’avvio della sperimentazione». Di tutt’altro avviso la segretaria comunale Pd, Monica Sambo: «Il ticket è il più grande fallimento di questa giunta che dopo aver promesso 30 mila resistenti in più a Venezia e la gestione dei flussi, si ritrova una città svuotata di residenti e invasa dai turisti — attacca —. L’amministrazione si fermi, ammetta che la misura non funziona e apra una discussione seria sul turismo in questa città».