Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mostra del Cinema, Isabelle Huppert presidente di giuria

- Di Caravaggio Sara D’Ascenzo

ÈIsabelle Huppert la presidente di giuria dell’81esima Mostra Internazio­nale d’Arte Cinematogr­afica di Venezia, che si svolgerà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre. La scelta del direttore della Mostra, Alberto Barbera, è stata approvata dal consiglio d’amministra­zione della fondazione veneziana presieduta da Pietrangel­o Buttafuoco. Alla vigilia dei 70 anni (è nata nel 1955) la grande attrice francese che in questi giorni è a teatro con la Bérénice di Jean Racine per la regia di Romeo Castellucc­i regala a Venezia il ruolo migliore di una carriera cominciata al cinema nel 1972 con il ruolo della studentess­a in Faustine et le Bel été di Nina Companeez e continuata per oltre 150 titoli in più di 50 anni di carriera. Venezia l’ha premiata due volte, sempre in film di Claude Chabrol, di cui è stata a lungo la musa: con la Coppa Volpi nel 1988 per Une affaire de femmes e nel 1995 per La cérémonie (Il buio nella mente, per poi tributarle un Leone speciale alla carriera nel 2005, anno in cui era a Venezia con Gabrielle. «È una lunga e meraviglio­sa storia quella che mi lega alla Mostra di Venezia - ha detto l’attrice -. Diventarne una spettatric­e privilegia­ta è un onore. Oggi più che mai il cinema è la promessa di evadere, di sconvolger­ci, di sorprender­e, di guardare il mondo in faccia, uniti nella diversità dei nostri gusti e delle nostre idee». Attrice rigorosiss­ima, ma pronta a rischiare con gli esordienti, è stata nel kolossal perdente di Michael Cimino I cancelli del cielo e volto dalla femminilit­à disturbata in La pianista di Michel Haneke del 2001, che le valse il premio al festival di Cannes e che è sicurament­e uno dei vertici di una carriera che ancora oggi alterna cinema, teatro, television­e.

Lungo e affettuoso il rapporto col cinema italiano. Iniziato nel 1980, quando Mauro Bolognini la volle come protagonis­ta nel film La storia vera della signora delle camelie accanto a Gian Maria Volonté. E continuato con Storia di Piera di Marco Ferrari (1983), Le affinità elettive, di Paolo e Vittorio Taviani (1996), Bella addormenta­ta di Marco Bellocchio (2012) ispirato al caso di

Eluana Englaro, fino a L’ombra

di Michele Placido del 2022. «Huppert è un’immensa attrice -ha detto Barbera - esigente, curiosa e di grande generosità. Musa di numerosi grandi cineasti, non si è mai neppure sottratta all’invito di giovani o meno famosi registi che hanno visto in lei l’interprete ideale delle loro storie. La sua enorme disponibil­ità a mettersi costanteme­nte in gioco, unitamente alla capacità di guardare al cinema al di là dei confini geografici e mentali, ne fanno un ideale presidente di Giuria in un festival aperto al mondo».

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Protagonis­ta Isabelle Huppert sarà la presidente di giuria a Venezia 81

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