Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ex Umberto I, le torri si abbassano ma l’iter deve ripartire da zero
Convenzione decaduta: nuovo piano in consiglio. Tre condomini, park e supermercato
Addio ai grattacieli in centro a Mestre, all’ex Umberto I saranno costruite tre torri ma la loro altezza (in generale vale per tutte le costruzioni previste) sarà fortemente ridimensionata. Non più tre edifici da 90 metri d’altezza e 24 piani di uffici e appartamenti (avrebbero dovuto realizzarne 429) ma condomini più contenuti, più in linea con lo skyline mestrino. D’altronde, sono passati diciassetti anni da quando, nel 2007, i progetti dell’architetto Giorgio Lombardi hanno vinto il concorso di idee lanciato per la riqualificazione dei cinque ettari di terreno dell’ex ospedale e da allora la proprietà originaria è fallita e il mercato del mattone è radicalmente cambiato, , da ultimo per la pandemia e la crisi per il conflitto in Ucraina. Un piano di intervento di quella portata con oltre 51 mila metri quadrati di nuove costruzioni oggi non è più conl’M9, siderato competitivo. E il gruppo Alì, che ha acquisito i terreni nel 2018 con 26,5 milioni di spesa (Iva esclusa) ossia la metà del prezzo iniziale di vendita da parte dell’allora Usl 12, ha cambiato tutti i disegni. Tanto che, per l’ex Umberto I, ora si riparte da zero.
Come annunciato sabato dal sindaco Luigi Brugnaro alComune e privati si sono confrontati e i progetti nuovi sono pronti: a giorni (entro la settimana stando alle indiscrezioni di Ca’ Farsetti) dovrebbero essere consegnati alla direzione Urbanistica. Poi, sarà predisposto un piano di recupero ex novo. Che dovrà passare per il via libera delle commissioni consiliari prima di essere approvato in via definitiva dal consiglio comunale. Ma non solo, dovrà anche essere valutato in Regione. La vecchia convenzione (risaliva al 2011) è decaduta come anche il piano di iniziativa pubblica che aveva avuto all’epoca il via libera di Palazzo Balbi. Di fatto, bisognerà rifare tutto l’iter della variante urbanistica anche se non ci sono novità sostanziali nell’impianto complessivo dell’intervento. E cioè si prevede la costruzione di tre mini-torri con appartamenti, uffici e negozi (la cubatura iniziale di 6 mila metri quadrati era stata in un secondo momento alzata a 16 mila) e un ipermercato del gruppo Alì. Quindi parcheggi a raso, in un numero superiore di quanto messo nero su bianco nell’operazione originale. Il cemento, complessivamente, diminuirà sensibilmente. Mentre si conferma un’ampia area verde. E pare che ad occuparsi del progetto per conto del gruppo Alì non ci sia più l’architetto del paesaggio portoghese Joao Ferreira Nunes, cui era stata, prima della pandemia, affidata l’operazione.
Tutto il pacchetto della variante dovrà anche ottenere l’avvallo della commissione Vas-Via regionale. Significa che potrebbe passare diverso tempo prima dell’apertura dei cantieri. Ca’ Farsetti si sarebbe però già confrontata con i proprietari: il via vai di mezzi e operai dovrà essere organizzato in modo da non impattare eccessivamente con la vita quotidiana del centro di Mestre e, in ogni caso, l’attuale parcheggio a raso gestito da Avm dovrà continuare ad essere utilizzabile finché non saranno pronti i nuovi posti auto «al fine di favorire la mobilità cittadina», così ha richiesto l’amministrazione. Resta da capire cosa accadrà ai padiglioni vincolati, all’ex cup (ora occupato dal gruppo Pandora) e alla chiesetta: spazi che, da vecchia convenzione, sarebbero dovuti passare al Comune. «Abbiamo sentito tanti annunci — commenta il comitato Ex Umberto I — attendiamo di vedere i progetti quando saranno presentati».
Variante Servirà il via libera della commissione Via regionale. A giorni il progetto