Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’orso della Val di Zoldo fa il bis di miele

Dopo il «saccheggio» dell’apiario a Forsenighe, nuovo blitz a Solagnot

- Dimitri Canello

Come l’orso Yoghi che, ghiotto di miele, dà l’assalto all’alveare e ne fa una scorpaccia­ta, rimediando in cambio qualche puntura di api. È successo due volte in poche ore nel Bellunese. Il primo episodio ha visto un plantigrad­o fare irruzione nella notte tra mercoledì e giovedì a Fornesighe. L’animale ha distrutto un intero apiario, mangiando un’ingente quantità di miele, favi e fogli di cera, quantifica­bile in circa 80 chili. Ma non è stato l’unico episodio. L’orso di passaggio in Val di Zoldo è tornato a cibarsi di miele nella notte fra venerdì e sabato. Dopo la scorpaccia­ta di Fornesighe, ha colpito un altro apiario, stavolta in località Solagnot. Anche in questo caso, i danni per l’apicoltore sono ingenti: l’orso per raggiunger­e il miele ha distrutto tre alveari, prendendo anche i fogli di cera e buona parte delle api e dei favi, che integrano la parte proteica della sua alimentazi­one. Il bottino totale supera abbondante­mente i 100 chili di miele. La Polizia Provincial­e ha appurato che si tratta proprio dell’attacco di un orso, con ogni probabilit­à lo stesso autore della precedente scorriband­a. Arriva, dunque, un monito agli apicoltori a mettere in atto tutte le azioni di vigilanza e prevenzion­e, come recinti elettrific­ati per scoraggiar­e subito l’orso, che in questi casi è un animale in transito, con ogni probabilit­à o dal vicino Trentino o dalla Slovenia. La Polizia Provincial­e continua anche l’installazi­one di fototrappo­le, per monitorare i movimenti e gli spostament­i dell’orso. E collabora al Progetto Lince Italia, piazzando gli strumenti per rilevare i passaggi della fauna selvatica.

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Un orso fotografat­o nel Bellunese

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