Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’orso della Val di Zoldo fa il bis di miele
Dopo il «saccheggio» dell’apiario a Forsenighe, nuovo blitz a Solagnot
Come l’orso Yoghi che, ghiotto di miele, dà l’assalto all’alveare e ne fa una scorpacciata, rimediando in cambio qualche puntura di api. È successo due volte in poche ore nel Bellunese. Il primo episodio ha visto un plantigrado fare irruzione nella notte tra mercoledì e giovedì a Fornesighe. L’animale ha distrutto un intero apiario, mangiando un’ingente quantità di miele, favi e fogli di cera, quantificabile in circa 80 chili. Ma non è stato l’unico episodio. L’orso di passaggio in Val di Zoldo è tornato a cibarsi di miele nella notte fra venerdì e sabato. Dopo la scorpacciata di Fornesighe, ha colpito un altro apiario, stavolta in località Solagnot. Anche in questo caso, i danni per l’apicoltore sono ingenti: l’orso per raggiungere il miele ha distrutto tre alveari, prendendo anche i fogli di cera e buona parte delle api e dei favi, che integrano la parte proteica della sua alimentazione. Il bottino totale supera abbondantemente i 100 chili di miele. La Polizia Provinciale ha appurato che si tratta proprio dell’attacco di un orso, con ogni probabilità lo stesso autore della precedente scorribanda. Arriva, dunque, un monito agli apicoltori a mettere in atto tutte le azioni di vigilanza e prevenzione, come recinti elettrificati per scoraggiare subito l’orso, che in questi casi è un animale in transito, con ogni probabilità o dal vicino Trentino o dalla Slovenia. La Polizia Provinciale continua anche l’installazione di fototrappole, per monitorare i movimenti e gli spostamenti dell’orso. E collabora al Progetto Lince Italia, piazzando gli strumenti per rilevare i passaggi della fauna selvatica.