Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Operai morti alle Acciaierie Venete Quattro condanne, aziende multate
Todita e Bratu furono travolti da acciaio incandescente. Al presidente Banzato 2 anni e 6 mesi
Quatto condanne per i due operai morti sul lavoro nella tragedia avvenuta alle Acciaierie Venete il 13 maggio del 2018, quando una siviera di acciaio incandescente si rovesciò travolgendo e uccidendo gli operai Sergiu Todita 39 anni e Marian Bratu 44 anni, e ferendo gravemente altri due colleghi.
Il tribunale di Padova ieri ha condannato a due anni e sei mesi per omicidio colposo Alessandro Banzato, presidente di Acciaierie Venete (avvocato Piero Longo) e Giorgio Zuccaro direttore dello stesso stabilimento in stabilimento in via Riviera Francia (avvocato Gianni Morrone). Condanna a 4 anni e sei mesi, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per Giancarlo Tonoli, consigliere con delega ai collaudi della ditta Danieli Centro Cranes, e sei mesi e 15 giorni per vito Nicola Plasmati, Hyama Tech Service di Udine. Assolti per non aver commesso il fatto Giacomo Mareschi Danieli, amministratore delegato della Danieli & C. con sede a Buttrio in provincia di Udine, e Nicola Santangelo, ex presidente del Cda di Danieli Centro Cranes. La giudice Mariella Fino ha anche comminato, in via provvisionale, 400 mila euro di sanzioni pecuniarie così suddivise: 100 mila euro per Acciaierie Venete, 228 mila euro per Danieli spa, 94.500 per Danieli Centro Cranes e il divieto di contatti con la pubblica amministrazione per un anno per la Danieli spa, per 9 mesi per la Danieli Centro Cranes e per 8 mesi per Acciaierie Venete. In merito alla sentenza il collegio di difesa del Gruppo Danieli, costituito dagli avvocati Marco Padovan e Maurizio Miculan afferma: «Attendiamo ora di leggere le motivazioni della sentenza specie nella parte in cui ritiene provata la responsabilità amministrativa dell’ente con riferimento ad un reato per il quale i propri amministratori sono stati assolti».
I familiari delle due vittime non hanno preso parte al processo. I legali dei parenti di Sergiu Todita, 39 anni, morto ventiquattro giorni dopo il fatto, e Marian Bratu, 44 anni, deceduto dopo sette mesi di sofferenze, hanno rinunciato alla costituzione a fronte di un risarcimento. Nel corso del dibattimento si è discusso a lungo di un difetto del perno pirottante che teneva la siviera ancorata all’asse, che sarebbe da attribuire a un errore di progettazione da parte della Danieli. Ad Acciaierie Venete era imputata una responsabilità sulla sicurezza degli operai. La Hyama Tech service invece era la ditta incaricata dalla manutenzione. I dettagli in merito alle responsabilità saranno chiari quando verranno depositate e motivazioni della sentenza tra 60 giorni.
Quel 13 maggio era una domenica, la tragedia avvenne attorno alle 8.30: la siviera carica di acciaio fuso, circa 90 tonnellate a 1.600 gradi, cadde a terra travolgendo quattro operai che stavano lavorando in un’area in cui non era prevista la presenza di personale. Sergiu Todita, 39 anni, sposato e con una figlia di 14 anni, è morto dopo un mese dall’incidente, Marian Bratu, 44 anni, è sopravvissuto sette mesi in più ed è deceduto il 26 dicembre al Centro Grandi Ustionati di Padova. Altri due rimasero feriti, ma fortunatamente non rischiarono la vita. Intanto il pm Marco Brusegan sta svolgendo indagini per un altro incidente sul lavoro avvenuto il 27 ottobre scorso quando quattro operai rimasero feriti in seguito a una esplosione. «Come Fiom ci teniamo a ribadire quanto sia indispensabile agire sui processi produttivi prima che gli incidenti accadano e mietano vittime, considerato che neanche 6 mesi fa si è registrato un altro grave incidente nello stesso reparto dopo la tragedia del 13 maggio 2018» afferma il segretario generale della Fiom di Padova Michele Iandiorio.