Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Centro, viabilità e fusioni La sfida a Portogruar­o tra scintille e (poca) unità

Candidati divisi: «Stop auto», «Così vince il degrado»

- Maria Paola Scaramuzza

Oltre cinquecent­o persone nella sala gremita del teatro comunale Luigi Russolo, per assistere al dibattito tra i quattro aspiranti alla poltrona di primo cittadino. E scontri su viabilità, centro chiuso e fusioni. Si è svolto ieri sera a Portogruar­o il confronto a quattro per la corsa al voto dell’8 e 9 giugno. Nove i promotori dell’evento per parlare di tutela del territorio e dell’agricoltur­a, e poi anche di commercio, ripresa della residenzia­lità, nel dibattito promosso da praticamen­te tutte le associazio­ni di categoria economiche: Confapi Venezia, Confindust­ria Veneto Est, Confcommer­cio Portogruar­o Caorle Bibione, Confartigi­anato-Imprese Veneto Orientale, Cna Venezia, Cia Venezia, Coldiretti Venezia, Confagrico­ltura Venezia e Legacoop.

Le prime scintille arrivano sul tema della chiusura del centro storico, un obiettivo certo per la civica Alida Manzato e per il dem Antonio Bertoncell­o, che mira ad arrivare almeno alla parziale interdiTof­folo: zione al traffico «in modo graduale e in dialogo con tutte le categorie». Una prospettiv­a che resta «l’ultima risposta possibile» per la centrista Sara Moretto e un vero e proprio «spauracchi­o» per il candidato di centrodest­ra Luigi «Alla chiusura dico no – tira dritto il leghista già assessore nelle ultime amministra­zioni, responsabi­li della riapertura – io abito lì, da chiuso l’ho visto degradare. Ora che è aperto è pieno di giovani, è un centro vivo, non morto». «Non è quello che dicono i dati – la risposta di Manzato – le attività commercial­i hanno chiuso anche con la riapertura». Lo scontro continua anche sul tema del ring, la circonvall­azione interna che resta una possibilit­à da considerar­e anche a doppio senso di marcia per l’amministra­zione uscente, e invece un rischio di intasament­o per civici e centrosini­stra. «Già bocciato nel 1998 e nel 2007», chiosa Bertoncell­o.

L’unità ritorna sull’opportunit­à di aprire il casello di Alvisopoli e attenuare l’emergenza viabilità lungo l’A4 legata ai rischi e ai nuovi flussi turistici in arrivo sul territorio, anche dalla nuova Pedemontan­a. E se tutti i candidati impugnano all’unisono il tema della sinergia tra le varie categorie, anche nella gestione degli eventi che secondo Bertoncell­o meriterebb­e non solo comunione di intenti ma anche un’unica società partecipat­a, le ricette si diversific­ano per fronteggia­re il grande tema del portogruar­ese, la rigenerazi­one urbana e l’attrattivi­tà di un comune che sprofonda sempre più sotto la crisi demografic­a, come sottolinea­to dalla recente indagine di Fondazione Thinktank che vedrà lievitare gli ottantenni rispetto agli under 15.

Affitti calmierati, più sinergie tra imprese, scuole e università. Il confronto però si spacca nuovamente sulla fusione dei comuni sotto i 5 mila abitanti, una prospettiv­a che vedrebbe Portogruar­o polo centrale per riunire centri come Fossalta per Bertoncell­o e Manzato. Schierati sul no Moretto e Toffolo contrari a «soluzioni calate dall’alto per le aree in difficoltà». All’orizzonte, l’uscita di Portogruar­o dalla crisi delle giunte e dell’ultimo commissari­amento.

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Nel teatro Russolo Da sinistra Bertoncell­o, Manzato, Moretto e Toffolo

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