Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Se la maldicenza uccide Reputazione e calunnie
Ilaria Gaspari nel Veneto con il nuovo romanzo: moda e segreti
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Come (e quanto velocemente) la calunnia può stravolgere e distruggere la vita? Se lo chiede la scrittrice, filosofa e divulgatrice Ilaria Gaspari, che attorno a questo tema ha costruito un romanzo, in bilico tra giallo e noir, La reputazione (Guanda, 297 pagine, 19 euro).
Ilaria Gaspari arriva nel Veneto con un tour di varie date per presentare il romanzo, tra cui la prima è mercoledì a Padova nella rassegna della libreria Laformadelibro (ore 18.30 Via del Carmine), poi il 28 giugno a «Parole d’Autore» Parco di Villa Obizzi Albignasego (ore 21). E l’1 giugno a «Rovigoracconta» in piazza Annonaria (17.30).
Nel libro, tutto ruota intorno all’affascinante MarieFrance per cui la moda è una missione, che negli anni Ottanta lascia Parigi e apre una boutique nel cuore dei Parioli a Roma. Voce narrante del racconto, una giovane commessa, che studia filosofia, Barbara.
Una vita dorata, all’apice del successo, quella di MarieFrance, che però velocemente precipita, travolta dalle calunnie. Ascesa e crollo, tema di forte attualità soprattutto nella contemporaneità, in cui i social possono divinizzare o distruggere, com’è accaduto a tante star.
Ilaria Gaspari com’è nata l’idea di questa storia?
«L’aspetto effimero della reputazione, soprattutto quella che si costruisce sui social era qualcosa su cui ragionavo da un po’. Ho incrociato il libro del filosofo Edgar Morin (scritto nel ‘69), La Rumeur
d’Orléans, inchiesta su una vicenda reale accaduta in quegli anni, si era diffusa la diceria che nei negozi di abbigliamento si rapivano le ragazzine... e ho voluto trasformare la storia in un romanzo che facesse sentire tutta la potenza distruttiva della calunnia, raccontato dalla parte dei calunniati».
In epoca social, le calunnie in Rete sono all’ordine del giorno.
«Oggi il fenomeno è amplificato, è immediato, basta pochissimo per rovinare la vita di una persona».
Come ha creato la protagonista, Marie-France?
«È una figura immaginaria, ma mi sono ispirata a tante donne che ho conosciuto. Per un periodo ho lavorato anche nella moda, a Parigi, nello show-room di Valentino e c’è tanto di quell’esperienza nel libro. Credo poi di essere rimasta suggestionata, inconsapevolmente, anche dal celebre personaggio di Zia Mame, del libro omonimo di Patrick Dennis».
È ricorrente il tema del corpo delle donne, della battaglia per l’emancipazione professionale e sociale, della fatica che comporta la bellezza... «Nel mondo della moda c’è un controllo spietato e crudele sul corpo, sulla bellezza da non perdere. Così come nelle adolescenti c’è la sfida di riuscire a liberarsi dall’inadeguatezza perenne, dal confronto con le altre, ho esplorato tutti questi aspetti a livello narrativo. Anche l’ossessione per il corpo, come le calunnie, è amplificata dai social».
A quale dei personaggi è più legata?
«A Marie-France, da cui mi sono staccata con dispiacere, mi piaceva stare in sua compagnia. Ma anche Giosuè, il suo socio, misterioso e sfuggente, ma sempre molto generoso verso gli altri».
Ha incontrato persone che hanno vissuto calunnie distruttive?
«La calunnia riguarda moltissime persone a tutte le età e in ogni luogo. È una forma di violenza. Le insinuazioni, i pettegolezzi malevoli sono pericolosi e terribili. Una reputazione infangata fa molta fatica a ricostruirsi. Ma se ne parla solo in casi eclatanti che riguardano personaggi famosi o in casi drammatici. Alle presentazioni del libro, tante persone mi hanno avvicinata raccontandomi le loro storie»
A lei è capitato trovarsi nell’inferno di maldicenze?
«Sì. E’ successo che girassero voci non vere diffuse su di me. È stato inquietante. Ma l’ho visto accadere a molte persone e ho conosciuto anche chi ne ha pagato conseguenze terrificanti».
Pensa che il romanzo potrebbe approdare al cinema?
«C’è un interessamento del cinema e questo mi lusinga molto. Sarebbe un sogno. Chi vedrei come Marie-France? Fanny Ardant, la immaginavo proprio come lei mentre scrivevo: una donna elegante, magnetica, dalla forte personalità, piena di charme».
"Chiacchiere infanganti distruggono molte persone, è una forma di violenza