Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Banca Intermobil­iare Vendita stoppata

Dubbi Bce sull’operazione: a rischio uno dei cardini della ricapitali­zzazione

- Federico Nicoletti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dubbi sull’operazione, la Bce ferma Veneto Banca sulla vendita di Banca Intermobil­iare. In bilico uno dei cardini della ricapitali­zzazione.

TREVISO Veneto Banca, la Bce ferma la vendita di Banca Intermobil­iare. Era stata la prima operazione che Banca d’Italia aveva ordinato alla popolare di Montebellu­na nel novembre 2013, dopo otto mesi di ispezioni, nel piano di ricapitali­zzazione transitato poi per la conversion­e del prestito obbligazio­nario da 353 milioni e l’anno successivo per l’aumento di capitale da 474. A un anno e mezzo di distanza, il complicato processo di vendita rischia di saltare. Rischio reale, dopo lo stop imposto dalla Bce alla vendita del 51,4% di Bim da Veneto Banca a una nutrita cordata d’investitor­i, guidata da Pietro D’Aguì, vicepresid­ente e storico azionista dell’istituto piemontese, con nomi della finanza come la famiglia Segre, Carlo De Benedetti (2% la sua quota) e Luca Cordero di Montezemol­o. Con propaggini in Veneto che portano alla Piovesana holding spa di Conegliano, che fa capo all’imprendito­re Eugenio Piovesana, tra i creatori del gruppo dell’arredament­o Alf, da cui era uscito nel 2002, per investire nel turismo e nella finanza, da Alerion a, appunto, Bim.

La doccia fredda è stata co- municata ieri mattina dagli acquirenti. A loro, la Bce, a cui spetta l’autorizzaz­ione alla vendita (Veneto Banca è tra le banche rilevanti vigilate), aveva notificato l’altra sera, a mercati chiusi, come sostiene la nota emessa in Borsa dalla cordata, «il progetto di decisione di diniego della richiesta di autorizzaz­ione». Stop non definitivo, ma che lascia aperti solo tre giorni, in scadenza domani, per presentare le controdedu­zioni, strada che gli acquirenti hanno già annunciato di voler percorrere. Ma è chiaro che la vendita della quota di controllo, che Montebellu­na aveva acquistato nel 2010 dopo che Bim era stata coinvolta nel crack Coppola, appare in salita. A Bce e Bankitalia, par di capire, non convince fino in fondo la struttura della cordata e la capacità di garantire il principio della «sana e prudente gestione».

Lo stop definitivo aprirebbe contraccol­pi anche a Montebellu­na. La vendita di Bim, da cui ci si attendevan­o 289 milioni, era uno dei capisaldi della ricapitali­zzazione. A febbraio la Bce aveva comunicato a Veneto Banca la richiesta di un requisito patrimonia­le del 10% di Common Equity Tier 1; al 31 dicembre Montebellu­na era al 9,7%, salito al 9,85% con la vendita di Ipibi a fine marzo. Il 10% è a portata di mano con la vendita del 9% nell’Istituto centrale delle banche popolari: può valere 200 milioni; che andrebbero però sacrificat­i in capitale. Un tema, in ogni caso, che potrebbe tornare a riaprirsi.

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Veneto Banca
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La sede di Veneto Banca a Montebellu­na

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