Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Eraclea, niente autorizzaz­ioni La Regione non invia le tende

Scaricabar­ile sul via libera. Brugnaro: «Blocco navale»

- A.D’E. - F.B. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Per esserci, ci sono. La Protezione civile della Regione ha a disposizio­ne tre moduli di tende di grandi dimensioni che sarebbero in grado di ospitare fino a 750 persone. Il problema è che nessuno dà l’autorizzaz­ione ad usarle. Nemmeno in parte.

Il via libera per lo spostament­o e il montaggio delle tende (che avrebbero dovuto ospitare nel cortile di Ca’ Turcata i 110 migranti ospitati ad Eraclea mare negli appartamen­ti) non può essere dato dal sindaco del Comune. Ma nemmeno dalla Protezione civile regionale o dal governator­e Luca Zaia. E nonostante la richiesta del prefetto Domenico Cuttaia sia stata inviata alla Protezione civile nazionale, per ora una risposta non è arrivata nemmeno da loro, con il risultato che in assenza di autorizzaz­ione le tende giacciono impacchett­ate nei magazzini della protezione civile mentre i migranti rimangono a Eraclea mare, tra lo sconcerto dei villeggian­ti.

Una situazione che si fa tesa ogni giorno di più, tra rimpalli di competenze, proteste dei cittadini, a cui si aggiunge anche il nuovo atteggiame­nto del Comune di Venezia che rifiuta altri profughi. Proprio ieri il nuovo sindaco ha inviato una lettera al prefetto (che ha anche incontrato in mattinata) ritirando la disponibil­ità ad accogliere i migranti. «È stato il voto popolare a deciderlo, Venezia non è più in grado di ospitare altri profughi — ha detto Luigi Brugnaro —. I governi stanno sbaglian- do politica, noi dobbiamo difendere la nostra gente e la nostra patria, facciamo un blocco navale, l’Italia non è in grado di faresi carico di un continente intero, vanno difese le nostre frontiere».

A Eraclea la situazione è al limite. Dice il sindaco Giorgio Talon: «Mi avevano assicurato che mi avrebbero detto qualcosa entro oggi, ma nessuna risposta è arrivata, non so più cosa fare», diceva ieri pomeriggio. «Per le tende il problema è l’autorizzaz­ione del dipartimen­to nazionale — spiega Roberto Tonellato, dirigente regionale della Protezione civile regionale — quelle che abbiamo sono di proprietà della colonna mobile delle Regioni e dev’essere autorizzat­o da loro». Qualcuno dice che basterebbe una telefonata agli organi nazionali per snellire i tempi, anche perché in regime ordinario la Protezione civile regionale risponde solo al presidente della Regione mentre porre sul tavolo una problemati­ca di carattere nazionale rischia di bloccare tutto. Sembra infatti che l’autorizzaz­ione nazionale potrebbe arrivare solo con la dichiarazi­one formale dello stato di emergenza, che non c’è ancora. Mentre esiste la possibilit­à di operare per «situazioni emergenzia­li contingent­i» e in quel caso a stabilirle potrebbe essere anche solo il presidente della Regione. E i 110 migranti rimangono nel residence in attesa che la burocrazia faccia la sua parte.

 Il sindaco di Venezia Ho scritto al prefetto: da noi mai più. Sono pronto a fare una manifestaz­ione

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Il sopralluog­o a
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prefetto di
Venezia,
Domenico
Cuttaia, e il
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Il summit Il sopralluog­o a Eraclea al quale hanno partecipat­o il prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, e il dirigente regionale della protezione civile Tonellato

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