Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Servizi innovativi, moda, turismo Vince il dialogo fra scuola e azienda
PADOVA Non sono né corsi parauniversitari né paralleli a quelli degli atenei. Con gli Its, infatti, si fa strada nel mercato del lavoro la figura del super-perito. «Un genere di formazione – ha affermato ieri Marina Beggio, consigliere delegato di Confindustria Veneto per l’education – che mette insieme impresa, sapere pratico e scientifico». Gli istituti tecnici superiori in Veneto sono sei: due a Padova (uno si occupa di efficienza energetica, l’altro di moda e calzature), a Vicenza (meccatronica), a Conegliano (Treviso; alimentare e vitivinicolo), Jesolo (Venezia; turismo) e Verona (servizi innovativi). Sono stati «presentati» ieri nella sede degli industriali della città del Santo. Si tratta di corsi biennali che consentono di ottenere diplomi di tipo europeo (V° livello Eqf – European qualification framework). E di trovare lavoro. Su 294 diplomati, per ora, 231 sono occupati: il 78,6%. Dal 2011, anno della loro attivazione, sono stati realizzati 42 corsi.
Ad oggi gli iscritti, compresi i diplomati, sono 983, con un trend di crescita dal biennio 2011-2013 al biennio 20142016, passati da 123 a 379. Si è puntato alla alta specializzazione e al dialogo tra la scuola e le aziende: il 30% del tempo lo si spende in impresa. Per accedere agli Its serve il diploma di scuola superiore. Il 50% dei docenti proviene dal mondo del lavoro. Tecnicamente, invece, gli Its sono fondazioni in partecipazione. Per la Beggio «si tratta di fornire ai giovani alte competenze spendibili, soprattutto nell’ottica di sviluppo del nuovo manifatturiero».