Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rumor, l’archivio lascia Vicenza «La sua statura merita Roma»
La scelta della Fondazione: «Il Senato è il posto giusto. Sarà visibile a tutti»
VICENZA A Vicenza rimarranno i ricordi «fisici», come viale Rumor, una scuola materna a lui intestata e un busto nell’antisala del Consiglio comunale. Non rimarranno, invece, le sue memorie, i documenti, le note e la corrispondenza di una vita passata nell’agone della politica, per anni al centro della scena nazionale e internazionale in qualità di rappresentante del Governo e del principale partito del Paese. L’archivio di Mariano Rumor non resterà nel capoluogo berico ma migrerà a Roma. La scelta definitiva sulla destinazione dell’archivio dello statista vicentino, infatti, è stata presa dalla Fondazione Mariano Rumor. Ed è una decisione che non può che raffreddare l’animo di molti, specie all’indomani della cerimonia per ricordare il centenario dalla nascita del politico vicentino, celebrato martedì in presenza anche del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L. Pellizzari Rumor era politico di razza e statista. Il suo posto è a Roma
La cerimonia al teatro Olimpico organizzata dalla Fondazione Rumor, è nata proprio con lo scopo di inventariare e rendere consultabile l’archivio del politico berico della Dc: una mole di 3892 fascicoli divisi in 292 buste, 210 volumi di rassegna stampa, 101 album fotografici, la biblioteca privata. L’archivio contiene documenti personali, carteggi, dossier sulla politica nazionale e internazionale, corrispondenze, ed è ospitato alla biblioteca Bertol ia n a . Ma an c o r a pe r po c o . «Abbiamo deciso di trasferirlo a Roma, negli ambienti del Senato - dice il presidente della Fondazione Rumor, Lorenzo Pellizzari - perché riteniamo che quello sia il posto giusto. Rumor era un politico di razza, un personaggio di alta caratura, uno statista, e il suo posto è a Roma, in un luogo accessibile, soprattutto nei confronti degli esperti».
La vicenda del trasferimento dell’archivio era nata a febbraio: la Fondazione aveva ricevuto l’offerta della biblioteca del Senato di Roma per garantire ospitalità ai documenti e avviare la digitalizzazione dell’archivio, per una spesa stimata attorno ai 200 mila euro. Fin da subito si è creato un dibattito in città, fra chi temeva la perdita di un pezzo di storia vicentina e chi, come il Comune, si dichiarava favorevole al trasferimento «mirato ad aumentarne la fruibilità al pubblico». Ora, la decisione della Fondazione di portare tutto a Roma, entro poco tempo. Nel frattempo, la Fondazione guarda ai prossimi eventi per ricordare la figura di Mariano Rumor: «Dopo la celebrazione - spiega Pellizzari - vogliamo approfondire l’attività politica di Rumor e le riforme che ha avviato organizzando convegni, concorsi e a nche borse di studio per studenti».
L. Pellizzari Vogliamo approfondir e l’attività politica e le riforme di Rumor