Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’oratorio del Crocifisso torna a nuova vita «Un restauro faticoso ritrovato l’antico colore»

- Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Nuova vita per l’Oratorio del Crocifisso, che ospita il Centro San Faustino della Caritas diocesana in contra’ Oratorio dei Servi. Il restauro della facciata seicentesc­a è terminato, dopo anni di lavoro, grazie all’intervento del Museo Diocesano, Engim Veneto e Fondazione Cariverona, che ha stanziato le risorse. «Con un attento restauro siamo riusciti a riportare l’oratorio in condizioni simili all’originarie. Era in una situazione disastrosa. In particolar­e, è stato laborioso togliere uno strato di colore applicato in epoche successive» spiega monsignor Francesco Gasparini, direttore dell’ufficio Beni Culturali della diocesi vicentina. La struttura di contra’ Oratorio dei Servi è interament­e di proprietà della Curia. Dell’Oratorio originale esiste oggi di fatto solo la parte anteriore, gli interni nel tempo hanno subito pesanti modifiche. La facciata è un’opera dell’architetto Giambattis­ta Albanese. Ricalca modelli palladiani, ma con il gusto leggerment­e semplifica­to di Vincenzo Scamozzi, ed è molto simile all’Oratorio del Gonfalone, sempre nel cuore di Vicenza e sempre realizzato da Albanese. Eretto fra il 1598 e il 1600, l’oratorio del Crocifisso si caratteriz­za per la facciata con quattro «lesene» (semi-colonne) con capitelli in stile corinzio su basi attiche. Le stesse semicolonn­e si innalzano a partire da un basamento sagomato: nella parte alta della facciata c’è il classico frontone triangolar­e. «L’intervento di restauro è stato possibile grazie ad un’attenta collaboraz­ione fra Museo Diocesano ed Engim Veneto» insiste Gasparini. L’attento lavoro di recupero ha permesso in particolar­e di tornare a far splendere nel suo vero colore la pietra di Vicenza, caratteris­tica per le sue tonalità calde e la facile lavorabili­tà. L’oratorio è centro di ascolto per italiani e stranieri, accoglie ogni giorno persone bisognose e vittime di dipendenze, e le indirizza verso le strutture più appropriat­e o verso altre realtà caritatevo­li, legate alla diocesi vicentina.

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