Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ristorante incendiato Assolto lo chef Vanzetto

- Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BASSANO Assolto per non aver commesso il fatto. Per il tribunale di Treviso, Leopoldo Vanzetto (in foto) non è il mandante dell’incendio che, il 3 ottobre del 2011 ha distrutto il ristorante il Vecchio Mulino di Onè di Fonte, nel Trevigiano.

Per il 52enne chef bassanese, accusato di incendio doloso, la procura aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi.

«È la fine di un incubo per Vanzetto – commenta il suo avvocato Renato Alberini - perché questa storia ha minato per anni la sua carriera profession­ale e la sua vita personale. Speriamo che con questa sentenza si metta fine a una vicenda dolorosa». Gli esecutori materiali del delitto, Giuseppe Donnarumma e Adriano Lazzarato, erano già stati condannati con rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi ciascuno. Loro, secondo l’accusa, avrebbero incendiato il locale su ordine di Vanzetto che in questo modo, incassando i soldi dell’assicurazi­one, avrebbe sanato i debiti dell’attività. Accuse che lo chef aveva sem- pre respinto con forza, decidendo di affrontare il processo per dimostrare la propria innocenza: «Era un processo indiziario e quindi rischioso – conclude Alberini -, ma siamo riusciti a dimostrare che gli indizi a carico del mio assistito erano equivoci e non concordant­i».

A confermare l’estraneità ai fatti del ristorator­e, anche uno dei due incendiari, Lazzarato, che in aula aveva confessato: «È stato Donnarumma a decidere di incendiare il locale per vendetta, perché Vanzetto gli ha rifiutato un prestito di 20 mila euro».

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