Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bitonci «Via i minorenni» L’Anci: «Non si può fare, ma lo Stato non paga»
PADOVA Lo ha detto, si è in parte pentito di averlo detto pubblicamente, ma alla fine è disposto a ribadirlo: «Padova ha già dato, non siamo più disponibili a farci carico dei minori stranieri non accompagnati». Il sindaco di Padova Massimo Bitonci tira dritto sulla lotta all’accoglienza. Sa anche lui che non può rifiutare di ospitare i minorenni richiedenti asilo che vengono identificati nel capoluogo padovano (lo impone la legge italiana dividendo i costi dell’ospitalità dei minori tra il Comune ospitante e il ministero degli Interni), ma la sua posizione non è isolata. «Quella di Bitonci, al di là dei termini usati, è una posizione molto diffusa non solo tra i primi cittadini della nostra Regione, ma anche a livello nazionale - ammette la presidente dell’Anci e sindaco Pd di Mirano (Venezia) Maria Rosa Pavanello, specificando che non è comunque possibile allontanare i minori dai Comuni - . Si tratta di una posizione trasversale che va oltre i differenti colori politici delle varie amministrazioni». Tanto più che Bitonci prima di lanciare la provocazione di fronte alle telecamere ha usato le stesse parole con il coordinatore dei prefetti Mario Morcone specificando che al momento, il municipio padovano assiste 62 minori extracomunitari giunti nella città del Santo senza genitori o parenti per un costo totale di circa 850 mila euro. «La legge nazionale - spiega Pavanello - stabilisce che, ad occuparsi dei minori stranieri non accompagnati tramite comunità e affidi familiari, devono essere i Comuni in cui gli stessi minori vengono identificati. Ovviamente, per questo tipo di servizio, esiste un apposito contributo statale, che però, molto spesso, arriva agli enti locali con grande ritardo. Ecco perché parecchie amministrazioni comunali, tra cui pure quella di Padova, chiedono da tempo al governo un finanziamento non solo più puntuale, ma anche e soprattutto più consistente specialmente in un momento di continui tagli da parte di Roma».