Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ora il Friuli apre al Veneto: «Trattiamo»

Dopo Udine, anche Trieste e Gorizia dirottano i loro migranti su Venezia: «Ne abbiamo troppi»

- A.Pe.

I eri sono partiti da Udine 50 profughi dirottati su Venezia. Nei prossimi giorni ne seguiranno altri da Trieste e Gorizia. Nel mezzo dello scontro nordestino, il Friuli Venezia Giulia apre al Veneto: «Gestiamo insieme il fenomeno», propone Gianni Sorrenti, assessore della giunta Serracchia­ni.

VENEZIA Sono partiti ieri a mezzogiorn­o da Udine i primi 50 profughi di terra «scaricati» al Veneto. Altri arriverann­o nei prossimi giorni da Trieste e Gorizia. Lo scontro nordestino si è ormai acceso, ma dal Friuli Venezia Giulia scatta una proposta di pace: «Incontriam­oci e affrontiam­o insieme questa emergenza», propone Gianni Torrenti, assessore alla Solidariet­à nella giunta presieduta da Debora Serracchia­ni.

Perché li avete «dirottati»?

«Vorrei precisare che non siamo noi a decidere se inviarli a Venezia piuttosto che a Bologna. Del trasferime­nto dei migranti si occupa Roma, d’intesa con i prefetti. Il problema è che la nostra Regione vede una presenza molto superiore a quella prevista dall’accordo di luglio, a causa dell’impennata di ingressi da Tarvisio».

Quanti ne accogliete?

«In questo momento abbiamo circa 3.000 ospiti, rispetto ad una popolazion­e di 1,2 milioni di abitanti. Sarebbe come se in Veneto ce ne fossero 12.500. Troppi per garantire un’assistenza decente e per ottenere il consenso popolare».

Il governator­e Luca Zaia però ribatte che il Veneto conta più immigrati residenti.

«Ho abitato per anni a Vicenza, per cui conosco bene la situazione. In quel caso parliamo però di stranieri arrivati qui per lavorare e stabilirsi. Invece i richiedent­i asilo sono in transito. Per questo siamo chiamati a gestire una fase temporanea».

Come?

«Se il Veneto vuole, siamo più che disponibil­i a condivider­e il nostro modello di accoglienz­a diffusa, perché pensiamo che sia meglio gestire che subire un fenomeno. Su 218 Comuni, solo uno non è coinvolto, perché ha solo 700 abitanti. Per gli altri abbiamo favorito la compensazi­one interna, per cui chi ha già tanti immigrati, ora ospita meno profughi. Le località turistiche vengono interessat­e solo fuori stagione. E le convenzion­i per i lavori di pubblica utilità sono già venti e funzionano».

Torrenti Non siamo noi, è Roma a decidere i trasferime­nti. Ma accettiamo gli hub

Accetteret­e pure l’hub?

«Non uno, ma sei di piccole dimensioni, a misura umana».

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Assessore Gianni Torrenti, esponente del Pd, è assessore alla Solidariet­à in Friuli Venezia Giulia

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