Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Una città più accogliente rilancerà il commercio»
Summit negozianti-giunta: più segnaletica turistica, cura delle aree verdi e recupero dei palazzi
BASSANO A Bassano sono 1.651 gli spazi commerciali, metà sono pubblici esercizi. Di questi 1.373 sono in attività e 278 chiusi. Gran parte, ossia 1.103, si trovano all’interno di un sistema socio-economico organizzato suddiviso in 23 aree, dove si concentra il 63 per cento degli abitanti. Un insieme che ha un suo equilibrio e non va alterato.
In altre parole, la città e il commercio devono rinascere assieme. Ed è questo l’aspetto forse più evidente emerso dall’imponente piano per la riqualificazione urbana e la rivitalizzazione del distretto commerciale bassanese, messo a punto da Confcommercio con il supporto di Comune, Urban Center, comitati di quartiere, parrocchie, Pro Bassano e altre realtà locali. Una sorta di database quella ottenuta che, dopo aver mappato l’esistente, ha individuato un decalogo di pro- poste e suggerimenti per rilanciare il centro e il commercio, in un contesto urbanistico armonico ed equilibrato. La mole di dati è stata raccolta ed interpretata da un gruppo di esperti guidato da Angelo Patrizio di Confcommercio nazionale, ed è il frutto di tre anni di lavoro , nonché di incontri culminati con l’istituzione di un «laboratorio di progettazione partecipata». I punti di forza e di criticità del sistema sono diventati soluzioni progettuali per le quali battere cassa sfruttando i finanziamenti europei.
«Il Veneto è destinatario di un’ottantina di milioni di euro per riqualificare i centri urbani e Bassano ha le carte in regola per avere dei contributi», ha suggerito Patrizio. E infatti, il Comune si è già aggiudicato 470 mila euro con due bandi. «Duecentomila, arrivati con la precedente amministrazione, sono quasi tutti stati investiti, gli altri devono ancora essere erogati e in parte ci serviranno per dotarci di un city manager che coordini le attività di valorizzazione del centro storico», informa l’assessore Giovanni Cunico. Ma ci sarebbero da migliorare anche la segnaletica turistica, l’arredo urbano, le aree ver- di, il restauro delle facciate degli edifici del centro, il rifacimento degli spazi pedonali, l recupero dei siti inutilizzati. Tra i punti deboli individuati, l’inadeguatezza della stazione ferroviaria e della rete ciclabile. «Il rilancio passa anche per il recupero delle sponde fluviali intese come luogo di ritrovo e per il tempo libero – ha aggiunto Patrizio – Non sono solo la qualità e la varietà commerciale a fare la differenza di un centro urbano, ma vi concorrono l’offerta globale dei servizi e l’accoglienza».
Il lavoro svolto è già diventato materia di studio. Il prossimo 9 luglio, una delegazione di amministratori bassanesi e di commercianti terrà una lezione sul modello del «laboratorio partecipato» ad un corso post universitario all’ateneo Federico II di Napoli.