Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Caccia agli scafisti su gomma. A Verona, ispezioni sui convogli diretti al confine
VENEZIA Controlli a tappeto lungo la «via veneta» seguita dai profughi in fuga. Li ha ordinati il prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, con l’obiettivo di blindare la regione, attraversata da centinaia di richiedenti asilo che tentano di raggiungere la frontiera e, da lì, i Paesi del nord Europa. Ma anche per fermare gli «scafisti su gomma» che dietro compenso offrono un passaggio agli stranieri, in genere nascondendoli nei rimorchi degli a utoart i col a t i . Sotto la lente finiscono così non solo strade e autostrade, ma anche treni e aeroporti.
Mentre intorno all’emergenza migranti sale la tensione (oggi alle 15, gli skinhead del Veneto manifesteranno davanti al residence «Magnolie», a Eraclea mare, dove sono attualmente ospitati un centinaio di nordafricani) tutti i comuni veneziani e il presidente della Regione Luca Zaia hanno ricevuto la nota con la quale Cuttaia, oltre ad annunciare una serie di sopralluoghi «in aree demaniali già individuate su cui posizionare moduli abitativi», comunica di aver disposto «una intensificazione dei servizi di vigilanza da parte delle forze dell’ordine per rafforzare i dispositivi di controllo in ambito stradale e autostradale, oltre che ferroviario e aeroportuale, finalizzati a individuare eventuali situazioni di presenze irregolari di cittadini stranieri o di malfattori che si prestino al trasporto illegale di migranti».
I n t a n t o , d o p o u n ’o r d i n e giunto nei mesi scorsi dal ministero dell’Interno, si fanno più serrate le verifiche anche a bor- do dei treni. A svolgerle è la polizia ferroviaria che monitora con par t i col a re a t te nzi one i convogli in partenza da Verona, scalo inevitabile per i richiedenti asilo che, una volta fuggiti dai centri di accoglienza, si dirigono verso Austria e Germania.
«Le pattuglie effettuano controlli a campione degli stranieri: chiediamo loro i documenti e li informiamo del fatto che, una volta raggiunto il confine, verranno inevitabilmente respinti» spiega Gianluigi Rispoli, il dirigente del Compartimento della polfer di Verona, che ha giurisdizione su oltre 900 chilometri di rete ferroviaria tra Veneto e Trentino Alto Adige.
I profughi arrivano nella città scaligera con i treni provenienti da Roma e Milano. E da lì prose-