Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vince Rizzuto, un medico alla guida del Bo Padova, cambio della guardia al vertice della più grande Università del Nordest: il direttore del dipartimento di Biomedicina, 53 anni, succede a Zaccaria, staccando il «rivale» Tenti di 300 voti. Zaia: «Ora coll
PADOVA L’attesa è finita: Rosario Rizzuto, 53 anni, docente di Patologia generale e molecolare e direttore del dipartimento di Scienze biomediche, è il rettore che guiderà l’Università di Padova per i prossimi sei anni.
Il pronostico della vigilia è stato rispettato: anche al ballottaggio, come nei primi due turni, «Sarino» ha battuto nettamente lo sfidante Paolo Tenti, docente di Ingegneria elettronica. Dopo quasi 70 anni, dunque, il rettorato torna nelle mani dell’area medica: gli elettori hanno scelto il profilo di uno scienziato giovane e ambizioso, che mette la ricerca e il ricambio generazionale al primo posto dell’agenda.
L’Università più grande e antica del Nordest, dunque, volta pagina: da ottobre, Rizzuto raccoglierà l’eredità di due umanisti (Vincenzo Milanesi e il rettore uscente Giuseppe Zaccaria) e cercherà di aumentare il prestigio internazionale di un Ateneo che vanta 60mila studenti e quasi 793 anni di storia. Ieri Rizzuto ha fatto il suo ingresso nella sala della Basilica attorno alle 19.45, mentre il deca no Et to re For nasi ni s t a va completando lo spoglio dell’ultima sezione. L’ingresso di Rizzuto è stato accolto da un fragoroso applauso, dagli abbracci dei supporter e dalle telecamere. E il primo pensiero è andato proprio alla scuola medica del Bo, finita spesso al centro di polemiche e contrasti: «La mia elezione è un se- gno di novità, dimostra che Medicina è orgogliosamente parte piena del nostro Ateneo – le parole di Rizzuto -. Medicina è una parte importante dell’Università di Padova, è giusto che ci sia un’alternanza fra dive r s e co mpetenze. S e mmai trovo anomalo che non ci fosse un rettore medico da così tanto tempo, così come l’idea che Medicina sia diversa dal resto dell’Università». Il riferimento chiama in causa proprio Tenti e il suo gruppo di riferimento Hor i zo n 2 0 1 5 , c h e n e l p r o - gramma proponeva un prorettore a Medicina con delega al rapporto con il servizio sanitario nazionale: Rizzuto si è sem- pre detto contrario a quest’ipotesi, affermando che sarà il rettore ad assumersi il compito di dialogare con le istituzioni a tutti i livelli (anche sul fronte del nuovo ospedale) e di tutelare la «biodiversità» dei saperi.
Poco dopo il trionfo di Rizzuto, comunque, Tenti si è presentato al Bo per abbracciarlo e stringergli la mano, sempre tra gli applausi. Segno che la campagna elettorale è stata dura, ma c o r r e t t a : « N o n è s t a t a un’elezione bulgara, il risultato raggiunto da Tenti è un valore importante per l’Ateneo – concede Rizzuto -. Tenti è un collega stimato e credibile, la nostra competizione ha spinto l’Uni- versità a interrogarsi: tanti elettori hanno detto che sarebbero stati felici chiunque dei due avesse vinto, è stato uno dei complimenti più belli che abbiamo ricevuto. E confermo che offrirò un posto nella governance ai sostenitori di Tenti, o anche a chi non si è espresso». Le caselle da riempire non saranno molte: in campagna elettorale Rizzuto ha annunciato l’intenzione di varare una squadra di governo giovane e snella, con cinque prorettori e otto delegati. L’unico prorettore designato è Giancarlo Dalla Fontana, direttore di Sistemi agro-forestali e coordinatore dei direttori di dipartimento, che ieri era in prima fila accanto al vincitore. Per gli altri posti la decisione arriverà a settembre, ma il toto-nomi è già partito: tra i nomi in lizza ci sono Michele Cortelazzo (Lettere), Daniela Lucangeli (Psicologia), Paolo Gubitta (Economia), Fabrizio Dughiero (Ingegneria) e Luciano Gamberini (Psicologia). Ieri, dopo il brindisi in Archivio antico (e prima della festa con i supporter agli impianti sportivi del Cus), Rizzuto ha ribadito la sua visione del futuro: “«oglio guidare un’università ottimista, positiva, che guarda avanti come fa uno scienziato. Non sono un rottamatore, ma ora largo ai giovani». In serata gli auguri del governatore Luca Zaia: «Ora collaboreremo».