Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Patto fra sindaci e consiglieri. «Le strutture e i cittadini non ospitino migranti»
VICENZA Sindaci leghisti sulle barricate contro i profughi.
«I veri profughi sono i cittadini alle prese con le tasse e le cartelle di Equitalia – sbotta il primo cittadino di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto – gli altri sono clandestini che fanno i parassiti a 35 euro l’uno». Per il sindaco della cittadina castellana (dove nella sede di una congregazione religiosa c ’è un gruppetto di richiedenti asilo) l’ospitalità non è tale, ma «un’operazione di business puro per le cooperative». E come Cecchetto la pensano anche altri colleghi della Lega Nord.
In primis il segretario provinciale Antonio Mondardo, che ha lanciato l’idea di deposi- tare in tutti i 121 Comuni del Vicentino una mozione sull’argomento, su cui il partito (e in particolare il suo leader Matteo Salvini e il governatore veneto Luca Zaia) batte da mesi. Il documento chiede di «dare mandato al sindaco affinché svolga tutte le iniziative necessarie per evitare lo “smistamento” dei profughi/clandestini nel territorio. Si chiede anche di invitare le strutture ricettive, pubbliche e private e singoli cittadini a non accogliere i migranti». Non da ultimo, si legge anche la richiesta di «escludere dal patto di stabilità tutta la spesa sociale dei Comuni».
Per Mondardo «il fenomeno è ormai incontrollato, la maggior parte di chi arriva è clan- destino, non profugo e non c’è il giusto coinvolgimento tra il ministero dell’Interno e i sindaci». Secondo il segretario del Carroccio non è una questione di colore politico: «I sindaci su questo concordano – assicura – non è un problema che ha la Lega. Tutti sono stanchi di una politica suicida: l’Europa non vuole fare l’Europa e siamo di fronte ad una politica a due binari».
Per Vicenza, e la provincia, gli arrivi si susseguono quasi di giorno in giorno. Oramai si è raggiunta quota 650, gli ultimi profughi portati in città sono nove, e l’altro giorno cercando di lasciare l’Italia sono stati fermat i p r i ma d i r a g g i u n g e r e l’Austria.
«Stanno rinascendo le frontiere» commenta il leghista Giuseppe Castaman, ex sindaco di Zermeghedo, mentre il primo di cittadino di Creazzo Stefano Giacomin evidenzia lo scollamento, a suo dire, tra istituzioni. «È un fenomeno fuori controllo, e non è un’emergenza – sottolinea – perché di immigrati indigenti nei Comuni ce ne sono già».
Da Trissino, il sindaco Davide Facci dice di sentirsi preso in giro: «Si è parlato di sblocco del patto di stabilità per chi ospita i profughi, e intanto i nostri cittadini rimangono in secondo piano». Concetto su cui entra anche il collega di Orgiano Marco Zecchinato che, dicendosi contrario all’ospitalità d’emergenza nelle località turistiche, fa presente come per i Comuni «non si possa nemmeno assumere agenti per la polizia locale». Vuole allontanare lo spettro del razzismo il neo sindaco di Lonigo Luca Restello: «Dietro a tutto c’è un interesse monetario. Io da cristiano sarei pronto a metterne a casa mia, ma per quanto tempo? L’ospitalità nasconde una presa in carico per sempre». Riassumendo la posizione dei sindaci leghisti, il segretario Mondardo avverte: «Il rischio è lo scoppio di una bomba sociale».
Mondardo Scoppierà una bomba sociale