Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pianiga, Daniela soffocata nel letto Trovato l’ultimo biglietto di Gianni Oggi l’autopsia sui corpi, omicidio-suicidio l’ipotesi prevalente
VENEZIA Ufficialmente le ipotesi in ballo sono tre: omicidio suicidio, morte naturale e suicidio, duplice suicidio. Gli elementi a disposizione di investigatori e inquirenti, finora, non hanno evidenziato elementi in grado di dare certezze sulle cause della morte di due coniugi di Pianiga, Gianni Garbin e Daniela Masaro. Sarà l’autopsia di questa mattina, su entrambi i corpi, a sciogliere ogni dubbio. Ieri il pm Elisabetta Spigarelli ha dato l’incarico al medico legale Silvano Zancaner. L’ipotesi più accreditata, secondo la Procura, è quella dell’omicidio-suicidio, per una serie di motivi che oggi potranno essere verificati dall’esame autoptico. Quel che è certo, intanto, è che Daniela Masaro è morta prima del marito, come proverebbero le macchie di sangue che affiorano sulla pelle post mortem e che cambiano colorazione progressivamente dal rosa al nero. Un altro fattore da capire sono le altre tracce di sangue trovate intorno al cadavere. Poche gocce che potrebbero non essere della donna. Si cercherà di capire se Garbin possa avere delle lesioni, anche minime, che possano evidenziare una qualche resistenza da parte della moglie. Apparentemente sembrerebbe tutto in ordine: la casa, i vestiti della donna. Nessun c’è segno evidente di lotta, nessuna lesione o ferita, né un oggetto contundente nelle vicinanze. La donna era in camera, sdraiata pancia a terra. Ci sono solo due modi con cui Garbin potrebbe aver ucciso la moglie: veleno o soffocamento. La prima ipotesi sarebbe poco probabile a giudicare dalla prima ispezione cadaverica. Discorso diverso per un eventuale soffocamento: se le avesse impedito di respirare, premendole un oggetto come un cuscino sul volto, la morte non avrebbe lasciato segni. Viene in mente un precedente: la morte di Lucia Manca, la bancaria di Marcon uccisa dal marito Renzo Dekleva nel luglio del 2011. La Procura aveva parlato di morte da soffocamento perché i denti della donna erano diventati rosa, reazione tipica al decesso per asfissia. Quel particolare aveva permesso di parlare di omicidio, nonostante il corpo fosse stato ritrovato tre mesi più tardi in un bosco a Cogollo del Cengio, nel Vicentino. Potrebbe essere lo stesso particolare a dare eventuali conferme sul fatto che Daniela Masaro possa essere stata uccisa dal marito. Sentiti amici e parenti, sarebbe emerso anche che nell’ultimo periodo c’erano liti tra i due coniugi. Normali scaramucce di famiglia ma che considerato l’epilogo tragico della vicenda potrebbero avere ben altro peso. Per l’autopsia il pm ha richiesto anche esami tossicologici e istologici, per non tralasciare l’ipotesi che Garbin possa aver trovato la moglie già deceduta per morte naturale o per suicidio (inghiottendo per esempio dei barbiturici), decidendo così di togliersi la vita. Prima di farlo, ha scritto poche righe a mano. «Prendetevi cura di Antonio», il messaggio della lettera, in cui l’uomo chiede ad amici e parenti- scusandosi per quanto accaduto - di occuparsi del figlio diciannovenne. Il sostituto procuratore ha richiesto anche i tabulati telefonici per verificare la chiamata al cognato, il marito della sorella di Daniela, morta quattro mesi fa.