Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Azienda Zero, Zaia tira dritto: «Al voto» Consiglio regionale straordina­rio, respinte le richieste di ritiro o revisione della grande riforma sanitaria Al vaglio «solo» piccole modifiche. E la Regione conferma il finanziame­nto triennale all’ospedale di Pa

- Marco Bonet

VENEZIA Nessun passo indietro. «Non rinuncerò mai all’Azienda Zero, a costo di andare avanti da solo. È un impegno che ho preso con i veneti e lo porterò fino in fondo». Così il governator­e Luca Zaia ha messo definitiva­mente a tacere qualunque ipotesi di revisione, o addirittur­a di abbandono, dell’ormai famigerato «progetto di legge 23», il più importante di questa legislatur­a e probabilme­nte di entrambi i suoi mandati, destinato com’è a rivoluzion­are (solo il tempo dirà se in meglio o in peggio) il sistema sociosanit­ario del Veneto. Un sistema che è «un’eccellenza» a detta di tutti e metter mano a «un’eccellenza» certo è un bel rischio.

Tant’è, Zaia non ha mostrato alcun tentenname­nto e in appena due ore ha archiviato la pratica del consiglio straordina­rio chiesto a gran voce dal Pd dopo la nomina del nuovi direttori generali, che ora sono 7 (uno per provincia) più 2 (Bassano e il Veneto Orientale), più i 2 d i re t to r i d e l l e A z i e n d e Ospedalier­e di Padova e Verona e quello dello Iov. Un consiglio straordina­rio che i capigruppo di Lega e Lista Zaia, Nicola Finco e Silvia Rizzotto, hanno definito all’uscita da Palazzo Ferro Fini un «assist straordina­rio» a Zaia, e a ragione, visto che il Pd, che alla vigilia aveva minacciato sfracelli, non è manco riuscito a depositare una mozione da mettere ai voti nei modi e nei tempi previsti dal regolament­o. «Lo faremo in occasione del bilancio» assicurano i ma per allora è sicuro che l’attenzione sarà concentrat­a su tutt’altro. Ad ogni modo, se ci fosse stata, la mozione avrebbe contato essenzialm­ente due punti, esplicitat­i in aula dalla capogruppo Alessandra Moretti, dal responsabi­le Welfare del Pd Claudio Sinigaglia e dagli altri consiglier­i di minoranza: ritiro del pdl 23 e riscrittur­a del piano socio sanitario varato nel 2012, che in effetti così com’è pare totalmente fuori binario rispetto alla rotta tracciata da Zaia.

I hanno sgombrato subito il campo dall’obiezione più spinosa oppostagli finora dal governator­e, quella per cui pure loro, in campagna elettorale, proponevan­o una Usl per provincia e un’Agenzia regionale socio sanitaria che pare la fotocopia dell’Azienda Zero. «Dunque adesso che problema c’è?» chiede Zaia. Le volevamo sì, ribattono loro, ma non così. «La riforma delle Usl è doverosa e necessaria - ha detto Moretti - ma l’Azienda Zero mostra gravi profili di incongruit­à e illegittim­ità, l’impianto complessiv­o è debolissim­o e fa venir meno quell’integrazio­ne sociosanit­aria che è all’origine del modello veneto che tanti consensi raccoglie. Il pdl 23 non va nella direzione di potenziare il welfare, come invece si dovrebbe fare tenendo in consideraz­ione l’evoluzione demografic­a, e provoca uno scollament­o dal territorio, come dimostrano le proteste dei sindaci». Tutti i partiti di opposizion­e si sono alternati al microfono, da Giovanna Negro dei «Tosiani» a Marino Zorzato di Area Popolare, fino a Patrizia Bartelle del Movimento Cinque Stelle (il suo capogruppo, Jacopo Berti, a seduta finita dirà: «Soliti giochi di Palazzo per un pugno di primari», così, senza però circostanz­iare) ma è stato soprattutt­o il Pd a cannoneggi­are, anche sulla scelta di nominare 12 dg, anziché 25. «Quale legge ha permesso a Zaia questa riduzione? Il presidente da chi ha ricevuto il mandato visto che il pdl 23 non è ancora stato approvato? - ha chiesto Sinigaglia -. Perché tutte le Usl hanno subìto l’accorpamen­to forzoso, tranne Bassano e il Veneto Orientale? E non si dica che è stata una scelta dettata dai tagli di Roma perché il fondo sanitario è lo stesso del 2015 e dal 2010 è cresciuto di 6 miliardi. Diteci piuttosto perché la Regione non contribuis­ce con fondi propri, come altre Regioni, al fondo per la non autosuffic­ienza».

Zaia, tra i consueti ringraziam­enti «per il bel confronto» e l’ormai altrettant­a consueta minaccia di rispondere con querele a chiunque avanzi il benché minimo sospetto di illegalità, ha spiegato che alcune delle richieste emerse durante le audizioni in commission­e Sanità saranno accolte ma la legge quella è e quella rimane «e arriverà in aula subito dopo l’approvazio­ne del bilancio». Tre, in particolar­e, i punti su cui la maggioranz­a apre, sotto la regia del presidente della commission­e Fabrizio Boron: un direttore del Sociale per ciascuna Usl così com’è stato fino ad ora, senza riunioni sotto un’unica figura provincial­e; difesa dei compiti di programmaz­ione del consiglio, peraltro previsti da una legge dello Stato; coinvolgim­ento delle conferenze dei sindaci, che molto probabilme­nte resteranno come sono, in corrispond­enza dei distretti, senza mega assemblee da cento e passa fasce tricolori.

«Risparmier­emo a regime 60 milioni l’anno» ha ribadito una volta di più Zaia, che ha poi messo fretta al consiglio: «Ho voluto riconoscer­e le specificit­à di Bassano e del Veneto Orientale perché la prima è l’Usl della Pedemontan­a e la seconda, oltre ad essere attratta sia da Treviso che da Venezia, è l’Usl di riferiment­o per i turisti del mare. Al consiglio non va bene? I commissari scadono il 31 dicembre 2016. Se per allora l’aula avrà approvato la riforma dandomi indicazion­i diverse, le rispetterò». Il governator­e ha infine rinnov a t o l ’ i mp e g n o s u l n u o vo ospedale di Padova («Lo stanziamen­to da 50 milioni l’anno per tre anni è confermato») ed è sbottato: «Leggo fantasiosi retroscena sullo spostament­o di Dario dall’Azienda ospedalier­a all’Usl 16. La sua conferma era condivisa col rettore Rizzuto ma saltata l’ipotesi, che ho valutato fino alla fine, di accorpare Usl e Azienda, e non potendo nominare Benazzi all’Usl perché avrebbe dovuto sovrintend­ere alla sua vecchia Usl, alla fine ho scelto lui, Dario, cui va tutta la mia fiducia».

 Luca Zaia Non accetto dubbi di legalità, querelo chiunque li avanzi

 ??  ?? In ambulatori­o Una donna sottoposta ad ecografia.Il percorso per l’interruzio­ne volontaria di gravidanza è pieno di ostacoli
l’azienda zero e
riducendo le
Usl. Oggi è al
vaglio della
commission­e
Sanità, Zaia lo
vuole al voto in
aula subito
dopo il bilancio
Azienda
Zero È
l’organismo
che accentrerà
le funzioni
extra sanitarie
oggi in capo
alle singole Usl:
uffici legali,
acquisti, polizze
assicurati­ve.
Così, spiega
Zaia, si
risparmier­anno
60 milioni
l’anno senza
intaccare i
servizi. Per i
contrari, troppo
potere sarà
concentrat­o
nelle mani del
governator­e e
del segretario
della sanità
Mantoan
Riduzione
delle Usl Il
progetto di
legge ne
prevede 7, una
per provincia
più lo Iov e le
due aziende
ospedalier­e di
Padova e
Verona. Con le
nomine dei dg
a fine anno,
però, Zaia ha
già apportato
una lieve
modifica,
lasciando le Usl
a Bassano e nel
Veneto
Orientale, oltre
che nei
capoluoghi, per
via della loro
«specificit­à»
In ambulatori­o Una donna sottoposta ad ecografia.Il percorso per l’interruzio­ne volontaria di gravidanza è pieno di ostacoli l’azienda zero e riducendo le Usl. Oggi è al vaglio della commission­e Sanità, Zaia lo vuole al voto in aula subito dopo il bilancio Azienda Zero È l’organismo che accentrerà le funzioni extra sanitarie oggi in capo alle singole Usl: uffici legali, acquisti, polizze assicurati­ve. Così, spiega Zaia, si risparmier­anno 60 milioni l’anno senza intaccare i servizi. Per i contrari, troppo potere sarà concentrat­o nelle mani del governator­e e del segretario della sanità Mantoan Riduzione delle Usl Il progetto di legge ne prevede 7, una per provincia più lo Iov e le due aziende ospedalier­e di Padova e Verona. Con le nomine dei dg a fine anno, però, Zaia ha già apportato una lieve modifica, lasciando le Usl a Bassano e nel Veneto Orientale, oltre che nei capoluoghi, per via della loro «specificit­à»
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy