Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fondi statali e squilibri asse bipartisan in Veneto «Venti regioni speciali»
Zaia e Moretti d’accordo: «Più autonomia per tutti» Serracchiani all’attacco del governatore: «Abbagli»
VENEZIA In cima alla classifica Bolzano (8.964 euro pro capite), Trento (7.638) e Valle d’Aosta (7.475), seguite da Lazio (6.133) e Friuli Venezia Giulia (5.203). In coda alla graduatoria Veneto (2.741), Emilia Romagna (2.681) e Lombardia (2.265). Lo studio della Ragioneria Generale sulla spesa statale regionalizzata, cioè sulla ripartizione territoriale dei pagamenti del bilancio dello Stato, evidenzia che le Province e le Regioni a statuto speciale (e Roma che ospita le istituzioni nazionali) dispongono di molti più soldi di realtà caratterizzate da Pil e residuo fiscale maggiori. «A questo punto autonomia per tutti», auspicano il governatore leghista Luca Zaia e la capogruppo dem Alessandra Moretti, lasciando intravvedere un nuovo campo di battaglia bipartisan dopo la sinergia sulle banche.
Nessuno dei due sembra troppo intenzionato a mettere in crisi le relazioni coi vicini nordestini, vuoi perché Zaia venerdì a Cortina d’Ampezzo firmerà col collega altoatesino Arno Kompatscher (e col ministro Graziano Delrio) l’accordo sul treno delle Dolomiti, vuoi perché Moretti appartiene pur sempre a quel Partito Democratico di cui è vicesegretaria nazionale la presidente friulgiuliana Debora Serracchiani. Poi però Zaia diffonde un comunicato che, nell’attaccare la riforma Boschi, esordisce con la seguente domanda: «C’è qualcuno che ha ancora dubbi sul fatto che i veneti pagano spreconi e privilegi delle Regioni autonome?». E così Serracchiani divulga una contro-nota di fuoco: «Nella foga di attaccare le Regioni speciali, qualcuno ha preso un gigantesco abbaglio», dichiara alludendo al fatto che il rapporto della Ragioneria Generale non riguarda i trasferimenti dallo Stato alle Regioni-enti, bensì la spesa pubblica nelle regioni-aree. «Quando si parla di Regioni speciali - continua la governatrice del Friuli Venezia Giulia - si dovrebbero evitare grossolane semplificazioni, perché a togliere autonomia a queste non si aggiunge nulla alle ordinarie, che invece dovrebbero usare tutti gli strumenti costituzionali a disposizione per chiedere allo Stato maggiori competenze».
Su questo, però, centrodestra e centrosinistra veneti per una volta concordano. «Non faremo la guerra ai privilegi di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, semmai lottiamo perché le stesse prerogative vengano date anche a noi», dice Zaia. «Per noi l’autonomia dev’essere un trattamento alla pari, in modo che il Veneto non subisca più la concorrenza sleale delle realtà confinanti», afferma Moretti. Tutti spec i a l i n e l l a s te s s a mani e r a , dunque, con l’assunzione di responsabilità a fare la differenza. «Se ci trasferissero tutte le competenze, faremmo effetti speciali, perché ormai è provato che il controllo di gestione a livello romano non funziona: basti pensare che noi abbiamo 400 forestali, mentre altri ne hanno 22 mila», esemplifica l’esponente della Lega. «L’importante è che ragioniamo su azioni fattibili e concrete, senza perderci in slogan che puntano solo a fomentare
Serracchiani Togliere autonomia alle speciali non aggiunge nulla alle ordinarie