Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Inverno senza neve e pioggia, fiumi e laghi in secca. Coldiretti: colture a rischio. E nel Bellunese rifornimen­ti con le autobotti

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ve, in alcuni punti, è calata del 40 per cento; di oltre due terzi nell’Astico e fino al 42 per cento nel Bacchiglio­ne. Il Po registra livelli idrometric­i inferiori di due metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E anche il lago di Garda sta soffrendo: è al 33 per cento della sua capacità.

«Anche le falde sono sempre più scariche», avverte il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise. Riserve quasi azzerate e mancanza di neve rappresent­ano un mix dagli effetti devastanti. «La situazione che stiamo vivendo è talmente grave da non offrire spunti di ottimismo – dice Parise - e a questo si aggiunge la paura che le piogge arrivino bruscament­e per distrugger­e invece che per dare sollievo».

L’accumulo di energia può scatenare fenomeni meteorol o g i c i d e v a s t a n t i , c o me l e «bombe d’acqua» che nel 2014 portarono alla tragedia di Refrontolo, con quattro uomini uccisi dalla furia di un torrente tracimato all’improvviso. «Alcuni sostengono che ci dovremo a b i t u a r e a u n a mi n o r quantità di piogge - spiega Scussel - ma non ci sono dati s c i e nt i f i c i c he co nfe r mino questa tendenza: oggi parliamo di siccità ma tutti ricordano, ad esempio, le tante precipi t a z i o ni del 2 0 1 4 . L ’ uni co trend ormai assodato è quello dell’estremizza­zione dei feno

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