Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Centrale dello spaccio in casa, arrestati il pusher e il fornitore
Blitz dei carabinieri, sequestrati hashish, cocaina e 950 euro
BASSANO I carabinieri li tenevano d’occhio da qualche giorno e quando, nella notte tra sabato e domenica, è avvenuto lo scambio droga–soldi per pusher e fornitore sono scattate le manette, in flagranza. L’uno aveva fatto della sua abitazione una centrale di spaccio, aprendo la porta ad assuntori in astinenza per guadagnarci, l’altro gli recuperava di volta in volta « i l ca r i co » da s merciare a i clienti. Nello scorso weekend la fornitura di stupefacente per quasi mille euro, 950 ad essere precisi: 12 grammi di cocaina divisi in sette involucri e poco meno di 3 grammi di hashish. Abbastanza per far scattare le manette per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti per entrambi. A finire recluse al San Pio X di Vi ce nz a due ve cc hi e co noscenze delle forze dell’ordine: l’operaio Gianfranco Orellusi, 50enne di Cartigliano, pregiudicato, nel 2010 finito nell’indagine della Guardia di finanz a c h e a ve va a r r e s t a to u n a quindicina di persone e sequestrato 8 chili di droga, un arsenale di armi e un chilo e mezzo di tritolo; e il marocchin o E c h C h a to u i Abdel a z i z , commerciante di 57 anni residente a Bassano, a nche l ui pregi udicato, c he f a ceva l e consegne a bordo della sua Mercedes. Auto in cui, concluso l’ «affare» con l’operaio, aveva nascosto quanto gli era stato pagato. Non abbastanza bene però da non far trovare quei 950 euro ai carabinieri di Bassano, che avevano già fatto appostamenti a Cartigliano e che sono intervenuti una volta documentato lo scambio illecito. In casa di Orellusi c’erano invece la cocaina e l’hashish a p p e n a c o mpr a t i , c o n c u i avrebbe a sua volta rifornito gli assuntori. Tutto sequestrato. BASSANO «L’istituzione dell’ottavo tribunale del Veneto, con sede a Bassano, sarà decisa sulla base degli indici di efficienza del sistema giudiziario del territorio, rilevati dagli esperti della commissione Vietti. Non saranno le segnalazioni e le pressioni politiche a fare la differenza, ma i dati dell’analisi effettuata». La senatrice bassanese del Pd, Rosanna Filippin, spiega il metodo annunciato dal ministro della Giustizia per fare il punto della situazione, nella quale ricade anche la sorte del progetto del Tribunale della Pedemontana. Secondo la parlamentare, la speranza di rivedere aperto il polo giudiziario di via Marinali è riposta sulle conclusioni elaborate dalla commissione voluta dal ministero per rivedere la legge delega sul riordino della geografia giudiziaria italiana, dopo che la stessa aveva soppresso alcuni tribunali, tra i quali quello bassanese. «Se sarà rilevata l’utilità per il Veneto di avere l’ottavo tribunale perché la situazione presenta delle carenze dopo la chiusura di quello cittadino , ci potrebbero essere buone possibilità di attivarlo — precisa Filippin —. Il termine per il deposito del materiale da parte dei commissari è stato prorogato al 31 marzo. Spero che entro il 2016 arrivi una risposta. Bisognerà poi fare i conti con i campanilismi: tutte le comunità private del tribunale si stanno battendo per la riapertura». Una visione, quella di Filippin, sulla quale dissente il consigliere regionale leghista Nicola Finco: «Se la politica lo vuole, lo può istituire: cosa ci starebbero a fare ministri e parlamentari se bastassero i soli dati tecnici per decidere? Non conforta certo la recente astensione del Pd regionale in consiglio al momento di votare il progetto bassanese, che fortunatamente è passato, e al quale hanno aderito, oltre alla giunta veneta, 60 Comuni della Pedemontana, le Province di Vicenza, Padova e Treviso, le categorie economiche e gli ordini professionali. E’ il territorio a volere questo tribunale. Un appello che governo e Parlamento non possono ignorare».