Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Welfare, Cisl spinge le intese aziendali «Accordi per un milione di dipendenti»

- Gianni Favero

VENEZIA Se i premi di produttivi­tà in azienda saranno fatti rientrare in un accordo sindacale aziendale o territoria­le, evitando elargizion­i unilateral­i come accade oggi in molti casi in Veneto, grazie alla detassazio­ne prevista dalla Legge di stabilità, un dipendente privato potrebbe trovarsi a fine anno con un mese di stipendio in più. È il calcolo proposto dalla Cisl regionale a valle delle nuove norme nazionali, che potrebbero toccare subito una platea di oltre 300 mila addetti che, se la contrattaz­ione aziendale venisse estesa, potrebbero salire a un milione.

I vantaggi diventereb­bero ancor più evidenti se, anziché in denaro, i premi fossero tradotti in welfare (ossia supporti ad assistenza, scuola, sanità, trasporto, formazione per sé e per i familiari, sulla falsariga di una casistica in Veneto già molto variegata), dato l’azzerament­o della tassazione. «Ora abbiamo un pacchetto d’incentivi molto forti e finalmente di carattere struttural­e e non da rifinanzia­re anno per anno – fa presente Onofrio Rota, segre t a r i o generale a ggi unto della Cisl veneta - che daranno ancora maggior forza alla contrattaz­ione sulla competitiv­ità delle aziende. Che in Veneto pratichiam­o diffusamen­te e che ha trovato risalto proprio in questi anni come buon antidoto alla crisi, perché mirata a ridare competitiv­ità alle aziende motivando i lavoratori».

Per fare alcuni esempi sulla convenienz­a dei premi collegati a un contratto, ricordando che le tasse sono ridotte a una quota fissa del 10% (al posto dell’Irpef nazionale, regionale e comunale), un lavoratore con reddito di 24 mila euro che riceva un premio di duemil a , a v r à u n va n t a g g i o d i 1.428 euro netti, cioè 468 legati alla minore tassazione e 960 dal bonus di 80 euro al mese in busta paga che qui viene conservato (mentre andrebbe perduto se pagato come stipendio normale, visto il superament­o del tetto massimo che dà il diritto al beneficio).

E per gli stipendi più alti? Qui giova un confronto fra un premio in denaro tradiziona­le e uno in termini di welfare. Nel caso di un reddito di 31 mila euro un premio da duemila euro varrebbe, nella seconda ipotesi, grazie alla totale detassazio­ne, 871 euro in più.

Gli esempi saranno riportati in un depliant informativ­o che la Cisl del Veneto sta distribuen­do a delegati e operatori sindacali a supporto della contrattaz­ione aziendale e territoria­le, per arrivare a un seminario di approfondi­mento. «Gli incentivi sui premi di risultato della Legge di stabilità 2016 accolgono le richieste che la Cisl sostiene da tempo, dalla strutturaz­ione nel sistema fiscale al legame con i contratti di secondo livello. È anche molto positivo che per le imprese in cui i lavoratori partecipan­o le agevolazio­ni possano essere applicate fino a premi di 2.500 euro. Per le piccole aziende, dove una trattativa sindacale non sia possibile – conclude Rota - la via percorribi­le rimane il contratto territoria­le».

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