Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Welfare, Cisl spinge le intese aziendali «Accordi per un milione di dipendenti»
VENEZIA Se i premi di produttività in azienda saranno fatti rientrare in un accordo sindacale aziendale o territoriale, evitando elargizioni unilaterali come accade oggi in molti casi in Veneto, grazie alla detassazione prevista dalla Legge di stabilità, un dipendente privato potrebbe trovarsi a fine anno con un mese di stipendio in più. È il calcolo proposto dalla Cisl regionale a valle delle nuove norme nazionali, che potrebbero toccare subito una platea di oltre 300 mila addetti che, se la contrattazione aziendale venisse estesa, potrebbero salire a un milione.
I vantaggi diventerebbero ancor più evidenti se, anziché in denaro, i premi fossero tradotti in welfare (ossia supporti ad assistenza, scuola, sanità, trasporto, formazione per sé e per i familiari, sulla falsariga di una casistica in Veneto già molto variegata), dato l’azzeramento della tassazione. «Ora abbiamo un pacchetto d’incentivi molto forti e finalmente di carattere strutturale e non da rifinanziare anno per anno – fa presente Onofrio Rota, segre t a r i o generale a ggi unto della Cisl veneta - che daranno ancora maggior forza alla contrattazione sulla competitività delle aziende. Che in Veneto pratichiamo diffusamente e che ha trovato risalto proprio in questi anni come buon antidoto alla crisi, perché mirata a ridare competitività alle aziende motivando i lavoratori».
Per fare alcuni esempi sulla convenienza dei premi collegati a un contratto, ricordando che le tasse sono ridotte a una quota fissa del 10% (al posto dell’Irpef nazionale, regionale e comunale), un lavoratore con reddito di 24 mila euro che riceva un premio di duemil a , a v r à u n va n t a g g i o d i 1.428 euro netti, cioè 468 legati alla minore tassazione e 960 dal bonus di 80 euro al mese in busta paga che qui viene conservato (mentre andrebbe perduto se pagato come stipendio normale, visto il superamento del tetto massimo che dà il diritto al beneficio).
E per gli stipendi più alti? Qui giova un confronto fra un premio in denaro tradizionale e uno in termini di welfare. Nel caso di un reddito di 31 mila euro un premio da duemila euro varrebbe, nella seconda ipotesi, grazie alla totale detassazione, 871 euro in più.
Gli esempi saranno riportati in un depliant informativo che la Cisl del Veneto sta distribuendo a delegati e operatori sindacali a supporto della contrattazione aziendale e territoriale, per arrivare a un seminario di approfondimento. «Gli incentivi sui premi di risultato della Legge di stabilità 2016 accolgono le richieste che la Cisl sostiene da tempo, dalla strutturazione nel sistema fiscale al legame con i contratti di secondo livello. È anche molto positivo che per le imprese in cui i lavoratori partecipano le agevolazioni possano essere applicate fino a premi di 2.500 euro. Per le piccole aziende, dove una trattativa sindacale non sia possibile – conclude Rota - la via percorribile rimane il contratto territoriale».