Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Protestaro­no contro la base americana Del Din Assolti i sei attivisti a processo per lesioni

- Enrico Presazzi

VICENZA Sono state assolte le sei persone accusate di resistenza, violenza e lesioni lievi a pubblico ufficiale per i fatti del 6 settembre 2008, quando in viale Ferrarin, durante la manifestaz­ione di protesta dei No Dal Molin contro la realizzazi­one della nuova base militare americana e la costruzion­e di una sorta di torretta con dei pali in ferro per poter vedere dall’alto le attività nell’area dell’aeroporto, due agenti di polizia rimasero leggerment­e feriti, uno spintonato e caduto in un fossato con acqua, l’altro caduto a terra. Ieri la chiusura del processo, con sei assoluzion­i per i rispettivi imputati e cioè Marco Palma di Vicenza, uno dei leader del movimento, Giampaolo Cecchetto anche lui della città, Luigi Nereo Traforti di Valdagno, Fabiola Dal Lago di Arcugnano, Walter Spaliviero di Monteviale, Elisa Valeria Borriero di Valdagno. È andata invece prescritta la contravven­zione di inosservan­za ai provvedime­nti dell’autorità. ( ganici previsti, a Vicenza soltanto due. Ma il dipartimen­to dice «no» e l’agente gioca la carta del ricorso al Tar denunciand­o la violazione del decreto legislativ­o 151/2001 (a tutela della famiglia e dei figli) che consente i t r a s fe r i menti i n presenza di figli fino a tre anni d’età e nei casi in cui vi siano posti vacanti o disponibil­i da coprire. Inoltre la legge prevede che i dinieghi vadano «motivati e limitati a casi o esigenze eccezional­i». E in questo caso, i magistrati lagunari riteng o n o c h e i l p r o b l e ma d e l sovraffoll­amento carcerario e della mancanza di adeguato personale tra le fila della penitenzia­ria, non sia una questione geografica: «La lamentata carenza di organico è rintraccia­bile sia nella sede di appartenen­za sia - e in un caso in termini maggiori - in quelle richieste dal ricorrente». Ricorso accolto e trasferime­nto poss i bi l e , dunque. Ma per Pa - squale i traslochi potrebbero non essere terminati. I giudici infatti ricordano che l’ammin i s t r a z i o n e h a i l p ote r e d i «adottare nuovo e ulteriore provvedime­nto».

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