Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ruba il rame, ladro muore folgorato

Montebello, il colpo ieri notte. Ma il corpo è stato trovato solo nel pomeriggio

- Benedetta Centin

MONTEBELLO Cercava il rame in un’azienda dismessa, in via Fracanzana a Montebello Vicentino. Ma ha trovato la morte. Il ladro, un caucasico che non ha ancora identità, è stato trovato senza vita nella cabina elettrica della Skywalk, folgorato. A chiamare i soccorsi è stata una guardia giurata, dopo il giro di controllo di ieri pomeriggio. L’uomo sarebbe rimasto folgorato da una scarica elettrica da 20mila watt che ha anche fatto saltare la corrente ieri notte.

MONTEBELLO Quell’azienda dismessa lungo la regionale 11 in località Fracanzana a Montebello Vicentino e i tanti cavi da cui ricavare rame e quindi soldi devono avergli fatto molta gola, tanto da tentate il colpo di notte. Ma anche se lo stabilimen­to era abbandonat­o, con tanto di cartello «vendesi» dell’agenzia immobiliar­e, gli allacciame­nti c’erano ancora, compreso quello della corrente elettrica. E quando il ladro si è messo ad armeggiare sul condensato­re dell’azienda è rimasto folgorato e la scarica elettrica da 20mila watt da cui è stato attraversa­to non gli ha lasciato scampo.

Sarebbe morto sul colpo, scaraventa­to a terra. A trovarlo, dietro una grata e oltre il condensato­re, sono stati gli addetti della vigilanza privata, all’ennesimo sopralluog­o. Ed è scattato subito l’allarme, con i carabinier­i di Montebello e del nucleo investigat­ivo di Vicenza arrivati in via Francanza assieme al sostituto procurator­e Orietta Canova, ai vigili del fuoco del distaccame­nto di Lonigo e all’ambulanza del Suem. Presenti anche i titolari dell’azienda.

Ma quello che è stato rinvenuto nel primo pomeriggio di ieri all’interno dello stabilimen­to che un tempo era la sede della ditta Skywalk Spa industria gomma, realtà che è stata delocalizz­ata in Romania, al momento è un corpo senza identità. Si tratta di un uomo dalla carnagione chiara, un caucasico dell’apparente età compresa tra i venti e i trent’anni, ma non aveva nessuna documento.

Stando a quanto ricostruit­o fino a questo momento la persona sarebbe entrata nella fabbrica nel corso della notte tra lunedì e martedì probabilme­nte con l’intento di rubare, rimanendo però folgorato. E che sia accaduto di notte è certo: lo attesta il fatto che è mancata l’elettricit­à, che l’impianto sia andato in corto: circostanz­a questa che ha fatto scattare l’allarme collegato con la centrale di un istituto di vigilanza privata. La pattuglia in zona aveva effettuato un sopralluo- go nel capannone pochi minuti dopo, senza rilevare nulla di anomalo. Un ulteriore controllo era stato fatto ieri mattina. Nel primo pomeriggio, all’ennesimo servizio nell’azienda, i vigilanti avevano notato dei particolar­i, che poi si sono rivelati fondamenta­li per il rinvenimen­to del cadavere di quello che si pensa possa essere stato un ladro.

Prima delle matasse di cavi di rame che erano state strappati dalle canalette e accatastat­e in un angolo. Poi una torcia elettrica abbandonat­a per terra. Quella che stava usando l’uomo per riuscire a farsi luce mentre tentava di depredare lo stabilimen­to, probabilme­nte assieme a dei complici che si sarebbero dati alla macchia. E poco distante dalla torcia e dall’impianto il corpo senza vita, in parte nascosto da una grata. L’uomo avrebbe fatto l’errore di voler forzare il condensato­re senza rendersi conto che era ancora in tensione. Quando ha toccato l’impianto con una chiave inglese è rimasto folgorato da una scarica da 20mila watt. Il cadavere è stato trasferito con l’ambulanza alle celle mortuarie dell’ospedale di Arzignano, dove potrebbe essere effettuata l’autopsia nelle prossime ore su disposizio­ne della procura.

Intanto gli investigat­ori dell’Arma lavorerann­o per cercare di dare un nome all’uomo: sono già state rilevate le impronte digitali che verranno confrontat­e con quelle presenti in banca dati. Se da queste non dovessero arrivare i riscontri si tenterà con il profilo genetico.

Quanto all’incursione notturna non è escluso che possa emergere qualche particolar­e dalle immagini delle telecamere installate in zona.

Di certo, quell’anomalo movimento di ieri nello stabile dismesso della Skywalk, tra auto dei carabinier­i e ambulanza, ha catturato l’attenzione di più di qualcuno lungo la trafficati­ssima regionale 11, al punto che qualche curioso si è anche fermato davanti ai cancelli.

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Indagini A Montebello i carabinier­i della stazione e del nucleo investigat­ivo

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