Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Alta velocità, consultazione popolare solo via internet e al telefono
VICENZA Solo internet e telefono, niente fogli e gazebo. Ecco come sarà la consultazione popolare indetta dal Comune in tema Tav: l’iter è iniziato ieri, con la pubblicazione della procedura negoziata per individuare la società che effettuerà la rilevazione. Al costo di 11mila euro, la ditta realizzerà un questionario che sarà online per una settimana ai vicentini con la possibilità, per i meno pratici del computer, di recarsi alle excircoscrizioni per votare. Il questionario sarà invitato anche ai 120 sindaci della provincia e sarà seguito da un’indagine telefonica su un «campione rappresentativo», con esito «entro metà giugno». Lunedì intanto si terrà un’assemblea sulla Tav ai Ferrovieri (alle 20.30) con i tecnici di Rfi e Italferr, mentre domani e venerdì sono previste le audizioni in commissione delle dieci realtà che hanno presentato richiesta. Sabrina Bastinello della Lega Nord, Manuela Dal Lago (lista omonima), Valentina Dovigo (lista omonima) di Sel e Claudio Cicero (lista omonima), oltre che Liliana Zaltron e Daniele Ferrarin del Movimento 5 Stelle, i primi a portare la questione in consiglio. Durante il dibattito si è chiesta trasparenza anche al Comune, soprattutto sul ruolo all’interno della Fondazione Roi, che però è privata e non pubblica, pure essendoci il responsabile scientifico dei musei civici (al quale è rivolta in particolare l’attività benefica dell’ente) Giovanni Villa tra i membri di diritto del cda. Molti dubbi, soprattutto sull’entità del patrimonio della Roi (oltre ai 510mila titoli che possiede della Bpvi, il cui valore è passato da 31 milioni di euro a 50mila). «Non conosco la situazione – ha sottolineato Bulgarini – il Comune non partecipa direttamente alla governance, ma ora mi auguro si arrivi alle dimissioni dell’attuale cda». Il vicesindaco ha suggerito una sorta di scaletta: «Approvazione del bilancio 2015 in una settimana, successivo ricambio e, dopo l’entrata della nuova governance, si faccia una fotografia della situazione», con la speranza che «la Fondazione Roi riparta con più disponibilità ad interloquire con l’esterno».