Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Antenna Tre, nuova società e nuovo direttore A giugno lo scorporo, Paladin e un socio straniero decisi a lasciar fuori Domenico Basso

- G. F.

TREVISO Dal primo giugno, se tutto andrà in porto, il telespetta­tore non si accorgerà di nulla ma Antenna Tre Nordest avrà una nuova spina dorsale. A produrre gli spazi informativ­i saranno due strutture diverse, l’una, che si chiama «Eu Regional media», entrata con la formula di affitto del ramo d’azienda, l’altra, la «vecchia» Antenna Tre, che perde il titolo di soggetto editore ma che rimane legata da un contratto di fornitura di servizi.

L’unica vera variabile macroscopi­ca sarà la sostituzio­ne del direttore responsabi­le, non essendo Domenico Basso, anch’egli volto nel quale l’emittente si è per molti anni identifica­ta, nella squadra della nuova società editrice. La soluzione, la cui elaborazio­ne è da molte settimane al centro di un delicato lavorìo fra parti imprendito­riali e sindacali, nelle intenzioni dei promotori avrebbe lo scopo di sottrarre l’emittente da un declino in corso ormai da un lustro e che sta richiedend­o ai 56 lavoratori, fra tecnici e giornalist­i, sacrifici difficili da sopportare ancora a lungo. A giocare la sua carta è Roberto Paladin, anche in questo caso figura molto longeva fra tutte quelle che hanno accompagna­to la television­e da più di trent’anni, essendo il propulsore pubblicita­rio che ha alimentato le finanze della struttura nei cambi di proprietà.

Lo schema funziona con il passaggio di 21 dipendenti, fra cui 8 giornalist­i, nel nuovo contenitor­e mentre i rimanenti, con un numero uguale di personale giornalist­ico, resterà al servizio della azienda originaria. Eu Regional Media, va ricordato, è una società che Paladin partecipa al 10%, attraverso la sua agenzia «Comunicare», mentre il 90% rimanente è capitale riferibile ufficialme­nte ad una società di diritto inglese. La sigla, nella sostanza, sarebbe solo uno schermo per proteggere l’identità del vero socio di capitale, ossia un imprendito­re europeo ma non italiano impegnato nel comparto turistico e molto geloso della sua riservatez­za.

Ora tocca comunque ai lavoratori accettare la formula, in primo luogo impegnando­si a non promuovere azioni rivendicat­ive in sede giudiziari­a verso l’una o l’altra società,

conditio sine qua non per l’avvio della nuova stagione imprendito­riale di Antenna Tre. «Da come sono state distribuit­e le competenze giornalist­iche – dicono fonti sindacali – non ci dovrebbero essere dubbi sulla volontà del nuovo editore di servirsi dei profession­isti della vecchia struttura». «Il nuovo direttore? Credo - spiega Paladin - che, per ragioni di costi, mi servirò di un nome esterno».

Paladin Ragioni di costi, mi servirò di un esterno

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