Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Safilo vede in calo le vendite e i margini
PADOVA Primo trimestre in calo per le vendite del gruppo Safilo. Quelle nette sono state pari a 301,6 milioni di euro, in diminuzione del 7% a cambi correnti e del 6,6% a cambi costanti, rispetto ai 324,3 milioni dei primi tre mesi del 2015. Tuttavia secondo il direttore finanziario della compagine aziendale Gerd Grähsler, «brand come Dior, Hugo Boss, Max Mara e altri stanno andando bene in molti contesti».
Va fatta, cioè, una distinzione tra i marchi in dismissione e quelli che fanno e faranno parte del portafoglio di gruppo. In sintesi, ad andare male è Gucci, «declined» (in calo vistoso) quanto alle vendite del gruppo, secondo lo stesso Grähsler; d’altra parte Safilo, dal 31 dicembre di quest’anno, se ne occuperà solo in termini di produzione.
Quanto agli altri, le loro vendite aumentano globalmente dell’1%. Per fare un esempio, in Europa le vendite sono risultate pari a 130,1 milioni rispetto ai 132,9 del primo trimestre 2015, in calo del 2,1% a cambi correnti e dell’1,7% a cambi costanti; ma quelle dei marchi in continuità sono aumentate del 3,6% a cambi costanti.
Comunque sia, l’utile industriale lordo è passato da 196,6 milioni del primo trimestre dello scorso anno a 184,2 milioni di euro, con una flessione del 6,3%; l’ebitda (margine operativo lordo) da 31,4 a 19,8 milioni, con una diminuzione del 36,8%.
Ciò sarebbe per lo più dovuto, secondo la valutazione dell’azienda, a «costi non ricorrenti di ristrutturazione pari a 5,4 milioni, principalmente legati a iniziative di risparmio di costi operativi annunciate in marzo».
Quanto all’indebitamento finanziario netto, questo si è attestato a quota 109,7 milioni, in calo del 14,5% rispetto ai 128,3 di fine marzo 2015. Secondo l’amministratore delegato Luisa Delgado, «procede il piano di semplificazione dei centri di distribuzione»: progetto che per il direttore finanziario Grähsler «comporterà risparmi per 20 milioni entro il 2020, e già ne ha prodotti per 4,2».