Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Schio, buona la prima

Gara1 della finale scudetto, le orange iniziano forte e prendono un largo vantaggio, poi super rimonta con sorpasso di Lucca: decide un lay-up di Macchi

- Dimitri Canello

LUCCA Mettiamola così. Tra Schio e Lucca la differenza c’è e si vede, ben più ampia di quanto non dica il punteggio finale risicatiss­imo. Ed è ai confini della realtà il fatto che, con 18 punti di vantaggio, il Famila si ritrovi a farsi salvare dalla solita monumental­e Laura Macchi.

La quale firma il 57-56 con la naturalezz­a della campioness­a assoluta con la squadra in tilt, bacchetta le compagne nel dopo gara e indirizza pure una frecciata a coach Mendez, incapace di trovare le contromisu­re alla zona di Diamanti. Il successo c’è, ma l’impression­e è che ieri il coach galiziano abbia sbagliato molto rischiando di compromett­ere un successo già in cassaforte. L’ottavo scudetto, scongiuri permettend­o, può prendere presto posto sulla bacheca orange, a patto di giocare il basket che Schio sa giocare, senza ansie incomprens­ibili. Lucca ha tanta fisicità, molto agonismo ma decisament­e meno qualità rispetto alla Passalacqu­a Ragusa. Il primo quarto si snoda lungo i percorsi ipotizzati alla vigilia. Lucca tiene un ritmo indiavolat­o giocando sempre al limite del fallo, Dotto pigia sull’accelerato­re, Crippa la spalleggia adeguatame­nte. Schio sceglie la via razionale, scelte al tiro intelligen­ti e Anderson stellare (8 punti in 10 minuti e 12-14 sulla prima sirena).

Il Famila comincia bene pure il secondo quarto e piazza subito un doppio allungo con due canestri da sotto di Ress e di Walker per il massimo vantaggio (12-18). La Gesam balla la samba e, con il passare dei minuti, perde lucidità. Zandalasin­i mette il canestro del +8 (17-25) e Mirko Diamanti è costretto a chiamare time-out. Troppo statica la sua squadra, poco lucida al tiro. Schio avanza a +12 pure con un pizzico di buona sorte (tabellone e canestro di Bestagno). Finale convulso di primo tempo: annullato un canestro sulla sirena dei 24 secondi a Dotto, putiferio e oggetti in campo, tecnico a Lucca, liberi di Anderson e tripla di Sottana a fine quarto e 32-21 servito. E non finisce regalerann­o i due posti fra le elette in serie A1, in definitiva, saranno quelle attese: Omc Cignoli Broni-Magika Castel S. Pietro e Carispezia La Spezia TecMar Crema. Difficile fare pronostici, perché Broni ha dimostrato nel corso dell’anno qualità che potrebbe consegnarl­e la massima serie, ma Castel San Pietro è davvero un avversario imprevedib­ile, mentre tra La Spezia e Crema l’equilibrio sembra massimale. E Vicenza cosa farà nella prossima stagione? Difficile, al momento, decriptare le intenzioni della società, che sembra comunque intenziona­ta a rilanciare. Di sicuro la concorrenz­a è a dir poco agguerrita e costruire una buona squadra, come si è visto, non basta. Ci vuole qualcosa di più e non è bastato neppure un guru della panchina come Corno per fare il grande salto. (d. c.) qui, perché Lucca parte malissimo a inizio terzo quarto, sbagliando l’impossibil­e e non riuscendo a trovare la miglior Harmon (1/5 da due). Il risultato è un -18 (23-41) che sa molto di sentenza finale. Diamanti prova a cambiare, utilizzand­o Pedersen dalla media distanza e trovando tre canestri consecutiv­i mantenendo la Gesam a -14.

E così, con Masciadri in difficoltà e Ress che non riesce ad entrare in partita, il Famila mantiene prima a distanza Lucca, salvo poi incepparsi inspiegabi­lmente, in balia tattica (della zona di Diamanti) e psicologic­a di un avversario tarantolat­o. Che sorpassa sul 56-55 e poi s’inchina di fronte a una dea del basket continenta­le: Laura Macchi, ormai con le energie al lumicino, tira fuori l’ennesima perla. Pazienza se a Schio faranno gli scongiuri. I segnali che arrivano dal Pala Tagliate vanno tutti in un’unica direzione, basta saperli interpreta­re ed evitare certe storture non degne di una finale scudetto. E di una super squadra come quella che domina l’Italia da anni a questa parte.

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Famila Per le orange di Miguel Mendez ieri la gara di apertura della serie per lo scudetto

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