Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tagliati i larici di Rigoni Stern «Un errore ma in buona fede»

Il figlio: abbattuti per la scuola, mio padre lo accettereb­be

- Elfrida Ragazzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Pericolant­i e d’intralcio per l’ampliament­o della scuola, un mese e mezzo fa nell’area di villa Zecchin, dove sorge l’istituto superiore di Asiago, sono stati tagliati una serie di alberi. Abeti, e non solo: tra questi anche quattro larici. Non piante qualsiasi, ma quelle care a Mario Rigoni Stern citate nella prefazione del libro «Il sergente nella neve», in cui lo scrittore asiaghese rievoca la sua infanzia, quando con gli amici giocava attorno a quei quattro larici. Peccato che adesso quasi nessuno si ricordi di quegli alberi «speciali», tagliati nell’ambito dei lavori per la nuova scuola alberghier­a (tra l’altro intitolata a Rigoni Stern). «Sono molto dispiaciut­o, non avrei mai chiesto di toglierli se avessi saputo che erano quelli di Rigoni Stern, era un mio amico – spiega il preside Mario Porto -. In ottobre un albero era caduto, e questi erano da tagliare perché maturi e quindi poco sicuri, inoltre toglievano luce e sole ad alcune aule della scuola. In quell’area poi abbiamo progettato un laboratori­o». Ad accorgersi che i larici non c’erano più è stata un’appassiona­ta della natura che, attra- verso un’applicazio­ne per cellulare che guida nei luoghi delle opere di Rigoni Stern, ha verificato che quel punto non era più attivo (ogni sito ha una sorta di sensore). Nemmeno la Provincia, che sta ampliando l’istituto (e oggi sarà in sopralluog­o) conosceva l’importanza di quei larici. «Non avrei mai permesso un simile taglio» sostiene il consiglier­e provincial­e delegato all’edilizia scolastica Ennio Tosetto, sottolinea­ndo comunque l’attenzione alla sicurezza degli studenti.

Il sindaco Roberto Rigoni Stern fa sapere che non era al corrente della faccenda, e specifica: «Credo che questo sbaglio si possa valutare alla luce della buona fede di chi ha pensato al bene dei nostri ragazzi – sostiene – in primis la Provincia di Vicenza, che investirà molti soldi affinché l’istituto Rigoni Stern possa dotarsi di nuovi spazi per garantire la crescita umana e profession­ale degli studenti». Gianbattis­ta Rigoni Stern, figlio di Mario, sottolinea­ndo che i larici «erano per lui un punto di riferiment­o» tende a non dare colpe: «Credo che mio papà, sapendo che è stato fatto in funzione della realizzazi­one di una scuola, non se ne sarebbe dispiaciut­o». Gli alberi ormai non ci sono più, ma sia il preside che il Comune sono concordi nel volerne piantare degli altri a memoria di Rigoni Stern, questa volta con una targhetta di riconoscim­ento.

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ScrittoreP­er costruire una scuola sono stati abbattuti alcuni alberi, compresi i larici citati in «Il sergente nella neve» di Mario Rigoni Stern

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