Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Mose, arrivata la paratoia croata

- di Alberto Zorzi

La paratoia del Mose è arrivata ieri all’Arsenale di Venezia da Spalato. «Vogliamo fare tutto il possibile per rispettare i tempi di consegna per il 30 giugno 2018» spiega uno dei tre commissari del Consorzio Venezia Nuova, Luigi Magistro.

Vista dall’alto, dal drone con cui il Consorzio Venezia Nuova ha ripreso l’ultimo tragitto del «viaggio», sembra un grande pezzo di Lego. In realtà la paratoia del Mose che è arrivata ieri all’Arsenale di Venezia da Spalato, dove la ditta croata Brodosplit ne sta costruendo altre 40 (e in prospettiv­a quasi certamente altre 22, quando ci sarà l’aggiudicaz­ione finale dell’ultima gara), è un «bestione» di 330 tonnellate, spalmate su una larghezza di 20 metri, una lunghezza di 29,5 e uno spessore di 4,5. «E’ la testimonia­nza che la produzione delle paratoie sta andando avanti e bene - spiega uno dei tre commissari del Consorzio Venezia Nuova, Luigi Magistro - stiamo monitorand­o strettamen­te il cantiere, vogliamo fare tutto il possibile per rispettare i tempi di consegna per il 30 giugno 2018».

I croati stanno lavorando sodo, questo lo conferma anche Magistro. Il Consorzio non può garantire incentivi per la velocità, ma lo è già il fatto che prima le realizzano, prima vengono pagati: e il fattore tempo, quando si ha a che fare con appalti da decine di milioni di euro, non è secondario. Certo è che le paratoie sono la parte più a rischio per il rispetto dei tempi, anche perché Brodosplit ha avuto la pre-assegnazio­ne delle paratoie della bocca di Lido Sud, ma manca ancora il timbro conclusivo e – sebbene i commissari incrocino le dita – eventuali ricorsi al Tar. Se si pensa che il cronoprogr­amma del bando ipotizzava 600 giorni di costruzion­e, se il cantiere iniziasse domani le ultime arriverebb­ero a fine gennaio 2018 e i tempi sarebbero un po’ stretti. Salvo accelerazi­oni rilevanti.

Questa paratoia era un’anticipazi­one della fornitura necessaria per testare il jack-up, la nave speciale costata oltre 50 milioni di euro che servirà per mettere e togliere le paratoie in fase di installazi­one e manutenzio­ne. Il problema è che al jack-up si è rotta una «gamba» e ora è a Ravenna per essere «curato» dai tecnici dell’Università di Napoli.

«Stanno concludend­o l’analisi per stabilire come intervenir­e per farlo funzionare», afferma Magistro. L’ex finanziere aggiunge che i commissari stanno monitorand­o palmo a palmo tutti i lavori già eseguiti, a caccia di eventuali problemi. «Da parte nostra c’è un grosso impegno, stiamo verificand­o i cassoni per controllar­e che non ci siano cedimenti, poi le cerniere - continua - La tabella di marcia comunque finora è rispettata». Sta creando qualche problema lo sblocco di 106 milioni di euro già approvati dal governo, ma non ancora stanziati. «Siamo al 90 per cento dell’opera - conclude il commissari­o - dobbiamo metterci alle spalle quello che è successo e ritrovare l’orgoglio per questa cosa straordina­ria che stiamo realizzand­o».

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Commissari­o L’ex finanziere Luigi Magistro e la paratoia all’Arsenale (Vision)

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