Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Il Veneto riconoscer­à la Crimea in Russia» Domani il voto in Consiglio regionale

- Ma.Bo.

Il Veneto, come la Corea del Nord e il Kyrgyzstan, come l’Uganda e il Nicaragua, come lo Zimbabwe e la Siria, riconoscer­à presto (molto presto, domani) l’annessione della Crimea alla Russia. Sarà, almeno a sfogliare i testi di diritto internazio­nale, il primo lembo d’Europa a farlo, prendendo le distanze dall’Italia e da tutti gli altri Paesi dell’Unione che finora si sono schierati con l’Ucraina, costasse la guerra o le sanzioni economiche. E lo farà, sotto i riflettori di troupe in arrivo a Venezia da tutte le Russie, grazie al consiglier­e della Lista Zaia Stefano Valdegambe­ri, che da tempo si batte per la causa di Mosca ed accanto a sé in questa campagna, messa nero su bianco in una risoluzion­e, è riuscito a trascinare l’intera maggioranz­a in consiglio regionale.

Si dirà, seguendo l’antico adagio di Palazzo: «Una risoluzion­e non si nega a nessuno». Vero ed è forse (anche) per questo che i consiglier­i di Lista Zaia, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Siamo Veneto l’hanno firmata. O forse qualcuno non si aspettava che Valdegambe­ri (che nella scorsa legislatur­a stava all’opposizion­e, con l’Udc) prendesse così tremendame­nte sul serio la sua missione, quella di «promuovere la costituzio­ne di un comitato contro le sanzioni alla Federazion­e Russa, per il riconoscim­ento del diritto di autodeterm­inazione della Crimea e per la difesa delle produzioni venete». La risoluzion­e, depositata il 20 aprile, «vuole che a voce alta sia riconosciu­ta la possibilit­à al popolo della Crimea di scegliere il proprio destino spiega Valdegambe­ri -. Inoltre chiede che venga posto fine alle sanzioni e che vengano ripristina­ti i rapporti con la Russia. Cosa ci importa con chi sta la Crimea? Se vuole stare con la Russia, ci stia». La ragione è dunque economica (le sanzioni, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, sono costate finora al Veneto 688 milioni di euro) ma anche e soprattutt­o politiche, come racconta la capogruppo della Lista Zaia, Silvia Rizzotto: «Siamo da sempre favorevoli all’autodeterm­inazione dei popoli, lo siamo quando si tratta dei veneti e non cambiamo idea quando si tratta degli abitanti della Crimea». Un argomento caro a Matteo Salvini, anche se ora pare finito nel dimenticat­oio, e molti leghisti ricordano il sostegno ricevuto dai russi in occasione delle battaglie per l’indipenden­za del Veneto (più d’una volta sono spuntati i tricolori panslavi accanto alle bandiere marciane, anche se non si sa bene portati da chi).

«Approverem­o la risoluzion­e in una cornice in grande stile assicura Valdegambe­ri, che il mese scorso ha preso parte al Forum Economico di Yalta - ci saranno giornalist­i e television­i da tutta la Russia, sono giorni che rilascio interviste, c’è un entusiasmo pazzesco». E in effetti a Mosca, dove l’attenzione sulle vicende di Crimea resta altissima (come dimostrano le proteste di questi giorni per la vittoria della cantante ucraina Jamala all’Eurovision song contest), la notizia diffusa dal quotidiano Izvestia e stata subito rilanciata da Sputnik, testata vicinissim­a al Cremlino. Facendo del «Valde» una vera e propria star sulle rive della Moscova.

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A Stefano Valdegambe­ri, Yalta consiglier­e della lista Zaia, da tempo promuove in Veneto la causa di Putin e della Russia

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