Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Usano il carro attrezzi per il colpo e poi si portano via il bancomat La banda sfonda i vetri dell’Unicredit e se ne va con 40mila euro
ripetizione: era l’autocarro lanciato più volte in retromarcia contro la vetrata antiproiettile dell’Unicredit, fino a quando le rampe in acciaio del mezzo non sono riuscite a sfondare l’ingresso. Il passo successivo è stato agganciare il bancomat per strapparlo dalla sua sede e trascinarlo via. Non facile considerando il peso del distributore di banconote e la resistenza da opporre per riuscire a sradicarlo: lo dimostrano i segni degli pneumatici lasciati sul piazzale della banca. Eppure il colpo è riuscito e, arrivati alla banca presa di mira, i carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Vicenza hanno rinvenuto solo una marea di danni. Ma della banda nessuna traccia, se non nelle immagini del sistema di videosorveglianza che ora verranno analizzate.
La caccia ai malviventi, dei professionisti, è già aperta. E non si esclude che possano essere gli stessi che solo pochi giorni fa hanno tentato, senza riuscirci, un colpo con la stessa tecnica dello sfondamento nel Veronese: erano almeno 4 e hanno preso di mira la filiale della Valpolicella Benaco Banca di San Pietro in Cariano, sempre con un carro attrezzi, sempre alle 3 di notte. Sfumato la settimana precedente anche l’assalto fotocopia a Padova, nella filiale di Bancadria di via Mazzini a Stanghella: a far scappare i malviventi un residente che uscito di casa ha impugnato una pistola e ha esploso alcuni colpi. La banda era già riuscita a sfondare la parete dell’edificio che ospitava lo sportello bancomat, a sradicarlo e quasi a caricarlo sul carro attrezzi. Il sospetto è che vi sia una batteria di criminali specializzati in questo tipo di assalti e che stia battendo a tappeto le filiali delle province venete.