Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bernard Dreyfus Simboli e graffiti da antiche civiltà

- Barbara Codogno

Il Centro Culturale Altinate San Gaetano a Padova ospita l’importante «Retrospett­iva: Opere dal 1969 al 2016 di Bernard Dreyfus». In esposizion­e più di 150 opere dell’artista, realizzate a partire dagli anni ‘60 fino ad oggi. Bernard Dreyfus, osannato in Francia e nel mondo, è un uomo schivo, delicato, riservato: «Nella mia vita ho cercato sempre di essere, come uomo e come artista, il più onesto possibile» racconta. La sua cifra stilistica va senz’altro inscritta nel primitivis­mo e ha forti richiami con il graffitism­o. Nella simbologia raffigurat­a e nella tecnica esecutiva si rintraccia l’influenza delle culture mesoameric­ane. Da bambino, infatti, vide le piramidi Inca Azteche e Maya. Dreyfus nasce nel 10940 in Nicaragua da famiglia francese ma dall’età di 15 anni si sposta a Parigi dove prende coscienza della sua vocazione pittorica e comincia a sviluppare una visione artistica personale: «Il mio è un mondo intimo e ancestrale. Mi interessa indagare la dualità tra l’io e il doppio, tra la folla e l’individuo». Torna in America; si laurea all’Ar Center College of Design a Los Angeles dove segue l’insegnamen­to del pittore Lorser Feitelson. L’incontro con Man Ray sarà determinan­te. Dal 1972 vive e lavora a Parigi. La mostra è aperta fino al 19 giugno, è organizzat­a dall’Assessorat­o alla cultura del Comune di Padova, con il supporto di CD Studio d’Arte. Ingresso libero. Dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00, lunedì chiuso.

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