Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Più magistrati, il Pg: ora no a gelosie territoriali
Il pg: «I nostri organici insufficienti alle reali esigenze» Il presidente di Corte d’Appello: «Siamo sotto del 30%»
VENEZIA Reazioni positive all’annuncio del ministero, che invierà 39 magistrati in Veneto. Il procuratore generale, Antonino Condorelli: «La notizia è buona. Ora però non si badi alle gelosie che sorgeranno e si provveda a riequilibrare anche le Corti d’Appello».
VENEZIA «E’ una buona notizia. Ora però si vada avanti, non si badi alle gelosie che sorgeranno e si provveda a riequilibrare anche le Corti d’Appello». I rinforzi li chiedono da anni. Non è un caso che il procuratore generale della Corte d’Appello di Venezia, Antonino Condorelli, definisca «un deserto dei Tartari» l’attuale pianta organica del Distretto giudiziario di Venezia. Il «Progetto di rideterminazione delle piante organiche del personale di magistratura negli uffici giudiziari di primo grado» (Tribunali e Procure), inviato dal ministro Andrea Orlando al Csm, è una boccata d’ossigeno attesa da tempo. La redistribuzione nazionale, potenziata dall’«aggiunta» di altri magistrati nella disponibilità del ministero in seguito alla riforma giudiziaria, porterà al Distretto di Venezia, e quindi in Veneto, 38 magistrati: 29 giudici e 9 pubblici ministeri. Oltre al distretto lagunare, verranno potenziati quelli di Bologna (+28 toghe) e di Brescia (+25).
«Disponiamo di 415 magistrati in tutto il Distretto — spiega il presidente della Corte d’Appello di Venezia, Antonino Mazzeo Rinaldi — siamo sotto del 30% rispetto a quelli che dovremmo essere. Adesso ci troviamo di fronte a proposte concrete: dopo tanti sforzi per sensibilizzare il potere politico, stiamo iniziando finalmente a cogliere nel segno e diamo quindi atto alla sensibilità e alla lungimiranza dell’attuale ministro della Giustizia e del suo staff. Speriamo che abbiano capito che possono fare tutte le riforme ma che, se non ripartiscono meglio gli organici, non si può arrivare allo scopo di riuscire ad amministrare rapidamente la giustizia».
«Ora ciò che conta è che si proceda — dichiara Condorelli — l’importante è che non ci siano stop, perché comunque questi numeri sono largamente insufficienti rispetto alle esigenze. Poi ci sono le Corti d’Appello. Sembra che verrà incrementato il potere dei capi di Corte, che potranno decidere spostamenti all’interno del loro Distretto. Già questa rappresenterebbe sicuramente un’importante svolta per i nostri uffici». Senza contare, aggiunge Mazzeo Rinaldi, che Venezia ha un altro progetto da seguire: spostare entro quattro anni tutte le sedi giudiziarie all’interno della cittadella della giustizia di piazzale Roma. «Sono stati stanziati milioni di euro per l’operazione, è importante procedere», osserva il presidente della Corte d’Appello.
Nel Distretto veneto non sono solo i magistrati a essere sottodimensionati, c’è anche il personale amministrativo. «Stiamo elaborando una convenzione con la Regione che potrebbe rivelarsi provvidenziale — precisa Mazzeo Rinaldi —. Palazzo Balbi distaccherebbe del personale in mobilità dalle Province che poi dovrebbe destinare agli uffici giudiziari in Tribunali e Procure del Distretto. Siamo a buon punto, attendiamo il via libera». E i posti in ballo non sono pochi, si parla di circa un centinaio di persone. Tutto bene, quindi, se tutta la trattativa dovesse imboccare il giusto binario. Fonti interne al Csm, però, esprimono forti dubbi sulla effettiva efficacia, almeno nel breve periodo, della decisione del governo. L’ampliamento della pianta organica disposta dal ministro della Giustizia, infatti, non equivarrebbe all’arrivo dei nuovi magistrati. Prima dovranno essere indivi- duate queste persone, attraverso un concorso pubblico. E solo una volta che le nuove toghe saranno a disposizione, spetterà al Consiglio superiore della Magistratura decidere la loro destinazione. «E’ indubbiamente un segnale di attenzione da parte del ministro — spiegano dal Csm — ma prima di vedere questi magistrati al lavoro in Veneto ci vorranno probabilmente alcuni anni».
Il ministro Orlando martedì prossimo sarà in Veneto, a Vicenza, come annunciato da Alessandra Moretti, capogruppo del Pd in Regione: «Viste le vicende legate alla crisi delle banche popolari venete, il ministro ha annunciato di voler istituire una sezione speciale dedicata. In quest’ottica vanno letti gli otto magistrati in più a Vicenza, ciò dimostra che la linea del governo è quella di non abbandonare i cittadini».
Il ministro inaugurerà alle 10 la nuova ala del carcere di Vicenza e alle 12.30 farà visita al Tribunale cittadino, dove avrà un incontro con le autorità e i vertici della magistratura. Nel pomeriggio, alle 15.30, Orlando avrà un confronto con gli avvocati dell’Ordine di Vicenza.
Il Csm E’ un segnale di attenzione da parte del ministro, ma prima di vedere questi magistrati al lavoro in Veneto ci vorranno anni