Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Commercialista si uccide, era nel cda di una controllata Bpvi
BASSANO «Perdonatemi, vi voglio bene». É giallo sul suicidio di Gianpietro Procopi, noto commercialista di Bassano del Grappa. Era nel cda di una controllata Bpvi.
Accertamenti Ha lasciato solo un biglietto di scuse. Disposti accertamenti finanziari L’incarico Gianpietro Procopi dal 2011 era entrato nel Cda di Banca Nuova, partecipata da BpVi
BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) La sera lo aspettava la cena dello studio, a casa le valigie da preparare per le imminenti ferie in montagna con la moglie. Ma lui si è rintanato nel suo storico ufficio ormai inutilizzato e si è tolto la vita, puntandosi contro la pistola.
Nel biglietto che giovedì ha lasciato ai familiari solo poche parole: «Perdonatemi, vi voglio bene». Nessun elemento in più che spieghi il gesto estremo di Gianpietro Procopi, stimato e conosciuto commercialista di Bassano del Grappa, 75 anni, che nel tempo aveva ricoperto diversi ruoli in società pubbliche come la Brenta Servizi e il Consorzio di Bonifica e che dal 2011 era entrato nel Cda di Banca Nuova, partecipata al cento per cento della Popolare di Vicenza. E proprio questo suo incarico di consigliere indipendente porta a un inevitabile collegamento con il tracollo dell’istituto berico, al centro dell’indagine-monstre della procura di Vicenza (e non solo).
Difficile però dire se le vicende legate alla banca abbiano in qualche modo determinato la scelta estrema. Qualche risposta potrebbe arrivare dagli accertamenti finanziari che svolgeranno i carabinieri di Bassano, chiamati giovedì sera nello studio di via Roma dalla moglie, che ha fatto la tragica scoperta.
Stando ad alcune indiscrezioni, Procopi avrebbe dovuto sottoporsi ad alcune visite mediche più approfondite nelle prossime settimane e forse questo aveva ingenerato qualche preoccupazione. Per lo più, a quanto risulterebbe, avrebbe avuto alcuni problemi economici, che lo avrebbero anche portato a vendere un immobile: non solo avrebbe visto crollare il valore delle sue 405 azioni della BpVi ma Equitalia gli avrebbe iscritto un’ipoteca di centomila euro. E poi c’erano i clienti insolventi, quelli che non pagavano da tempo.
In famiglia l’ex presidente dei commercialisti di Bassano aveva fatto cenno alle difficoltà economiche ma della banca no: quello era un argomento che non affrontava mai. Non parlava del disastro Popolare né del ruolo che rivestiva nell’istituto acquisito durante gli anni della presidenza di Gianni Zonin in Sicilia. Così come non aveva lasciato intendere nulla del suo insano gesto, persona riservata quale era sempre stata.
Un fulmine a ciel sereno per la moglie Mariolina e per gli amici più cari che si riuniranno per i funerali lunedì alle 10 nella chiesa di San Francesco. Sconcertato anche Marino Breganze de Capnist, presidente di Banca Nuova, nel cui Cda sedeva Procopi. «Sono sconvolto e avvilito. Perdo una persona cara – dice - Procopi era un gentiluomo, un professionista preparato, una persona disponibile. Solo pochissimi giorni fa abbiamo avuto una riunione di Banca Nuova a cui ha partecipato anche lui, per quasi tutta la giornata, dando con competenza il suo contributo su quasi tutti i punti in esame». Il numero uno dell’istituto esclude che le turbolente vicende legate a BpVi (e di conseguenza alle controllate) possano aver influenzato il commercialista. «Francamente, penso di no precisa - non aveva dato nessun segno, non aveva detto mezza parola. Quando l’abbiamo visto era sorridente come sempre, e serio quando doveva: non aveva un comportamento diverso, né in questi mesi l’avevo visto provato. Non so nemmeno se il motivo possa essere uno stato di salute, una malattia: se è così, non ne aveva parlato con nessuno». A Bassano, ieri, i dottori commercialisti Roberto Fracca e Franco Poloniato - con cui da qualche mese Procopi condivideva lo studio a Cassola – hanno passato molte ore con la moglie del professionista e con la figlia Elisa (il figlio Nicola è in Brasile). Nell’abitazione di via Marinali hanno fatto compagnia alla famiglia anche vari parenti. «Siamo molto provati. A quel che è accaduto, si aggiunga che i carabinieri hanno passato qui buona parte della nottata, per le verifiche – spiegava dall’uscio la cognata di Procopi – non sappiamo spiegarci come sia successo: nei giorni scorsi lui era perfettamente in salute, solare come sempre».