Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Effetto Monaco, nei centri commerciali aumentano le guardie giurate in servizio
Potenziati allarmi e telecamere h24. Centrali collegate alle questure
VENEZIA Dopo gli ultimi attacchi terroristici a Nizza e a Monaco sale il livello di allerta anche nei centri commerciali, che il Viminale definisce siti sensibili al pari di metro e stazioni ferroviarie. In Veneto le cittadelle dello shopping hanno potenziato la vigilanza e i sistemi di difesa passiva. Alcune strutture hanno centrali collegate alle questure.
Dopo gli attentati di Nizza e Monaco si alza l’allerta antiterrorismo nei centri commerciali, segnalati dal ministero dell’Interno tra gli obiettivi sensibili, insieme a supermercati, cinema, palazzetti dello sport e stadi. Le cittadelle dello shopping e le grandi catene si stanno dunque organizzando anche in Veneto per potenziare il personale di sicurezza e i sistemi di difesa passiva, cioè telecamere e allarmi, all’interno, nei parcheggi e agli ingressi.
«Abbiamo aumentato la sorveglianza, ora attiva 24 ore su 24, sia all’interno sia nel parcheggio — confermano dal «Veneto Designer Outlet» di Noventa di Piave —. E siamo in contatto costante con le forze dell’ordine durante l’orario di apertura, per segnalare eventuali individui, oggetti o comportamenti sospetti». Il protocollo di sicurezza nazionale prevede infatti di riferire a polizia o carabinieri di borse, sacchetti, zaini o scatole abbandonati. «Dopo ogni attentato si alza il livello di guardia — conferma Savino Russo, dirigente di Auchan — non si può esagerare con le guardie armate visibili agli ingressi ma sono stati intensificati i controlli sul flusso in ingresso, con particolare attenzione a persone sospette, in collaborazione con le forze dell’ordine. La nostra vigilanza dispone di una centrale di controllo video con personale in divisa e in borghese, collegata alla questura. I turni sono stati potenziati, soprattutto di sabato e domenica, i giorni di maggiore affluenza». Dispongono di centraline collegate a questura e Comandi dei carabineri, a seconda della posizione, anche i supermercati e le gallerie commerciali (Aliper) del gruppo Alì, di proprietà della famiglia Canella, padovana. «Nelle gallerie la Security è fissa — spiega Gianni Canella, responsabile marketing — e in tutti i punti vendita, dotati di allarme, sono presenti uomini in borghese di agenzie investigative, che girano per i reparti e controllano le entrate. Disponiamo inoltre di un circuito di telecamere interno ed esterno. Misure inizialmente adottate per scongiurare i furti e ora utili anche a garantire la sicurezza dei clienti».
Hanno incrementato gli organici dedicati alla sorveglianza gli ipermercati Carrefour, il «Valecenter» di Marcon e «Le Piramidi» di Torri di Quartesolo (Vicenza), uno dei primi centri commerciali del Veneto, che ha piazzato un uomo in divisa davanti a ogni ingresso. «Anche da noi è salito lo stato di allerta — rivela Harald Antley, amministratore di AspiagDespar, gruppo che oltre a super e ipermercati gestisce i centri commerciali padovani «Ipercity» e «Le Brentelle» —. Disponevamo già di una sorveglianza importante, che adesso rafforzeremo. Nei due centri commerciali di Padova, così come negli altri punti vendita aperti in tutto il Veneto, sono operativi vigilanti in divisa e in borghese, oltre alla videosorveglianza». «Ormai il mondo è in guerra — riflette Marcello Cestaro, patròn di «Famila» — non si è più sicuri in nessun posto. Abbiamo comunque aumentato le telecamere e il personale nelle ore di maggiore afflusso e stiamo pensando a forme di tutela, anche del personale, nel parcheggio, in particolare di sera».
E proprio lo stato di massima allerta nei centri commerciali è stato al centro di un vertice con la grande distribuzione convocato al Viminale nei giorni scorsi. «Il livello di sicurezza era già molto alto, soprattutto dopo gli attacchi a Parigi — riferiscono da Federdistribuzione — i centri commerciali sono luoghi di grande affluenza, soprattutto nei fine settimana. Ci sono strutture che accolgono 70-100mila persone al giorno. Il ministero dell’Interno ha ribadito che li considera obiettivi sensibili, priorità da presidiare, al pari di stazioni ferroviarie e metropolitane. Noi siamo in costante contatto con prefetture, forze dell’ordine e lo stesso Viminale, proprio per adattare le misure di protezione a seconda dell’evolversi della situazione e di eventuali nuove esigenze. Ecco perchè è stato fatto un salto di qualità nella scelta del personale di sorveglianza, ora appositamente formato per riconoscere e affrontare eventuali situazioni ad alto rischio. Sono stati organizzati corsi di addestramento dedicati — concludono dall’associazione — gli investimenti in sicurezza non si lesinano. Tantomeno in questo momento».