Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Orlando e i nuovi giudici «Con loro la giustizia farà un salto di qualità»
In arrivo 38 magistrati: «Ma spetta al Csm redistribuire e assumere»
Andrea Orlando (in foto), ministro della Giustizia, dopo le nuove piante organiche che porteranno in Veneto 38 giudici in più: «In Veneto la Giustizia farà un salto di qualità. Ora tocca al Csm distribuirli».
Il ministro Andrea Orlando sarà a Vicenza martedì per confermare gli impegni assunti nell’incontro di fine di giugno a Roma con il presidente del tribunale berico Alberto Rizzo. Dopo aver inaugurato la nuova ala del carcere di Vicenza, farà visita al tribunale dove è in programma un summit con i vertici della magistratura e nel pomeriggio si confronterà con gli avvocati.
Si tratta della prima visita del ministro in Veneto dopo l’annuncio - arrivato giovedì - del nuovo piano di ampliamento della pianta organica che porterà nella nostra regione 38 magistrati in più. Una boccata d’ossigeno, dopo anni di appelli (finora caduti nel vuoto) da parte dei vertici della Giustizia veneta per ottenere un numero di toghe sufficiente a smaltire l’enorme numero di inchieste e cause civili.
Ministro Orlando, finalmente il Governo sembra aver raccolto il grido d’aiuto lanciato dal procuratore generale di Venezia, Antonino Condorelli.
«Si tratta di una risposta che parte anche dal riconoscimento di una situazione di difficoltà: i numeri dimostrano che il Veneto aveva un rapporto tra magistrati e abitanti assolutamente abnorme
rispetto alla media nazionale, naturalmente in negativo. E quindi c’è sembrato giusto lavorare per un’azione di riequilibrio che consenta anche di migliorare i dati, non particolarmente buoni, nell’ambito del distretto della corte d’Appello di Venezia».
Si riferisce al dramma della prescrizione? La metà delle cause che giungono al secondo grado di giudizio non arriva a sentenza...
«C’è il problema della prescrizione ma non solo: ci sono anche le difficoltà che emergono nel civile. Noi riteniamo che un investimento in questo senso possa consentire un salto di qualità nelle risposte che la Giustizia deve offrire ai veneti».
Il procuratore generale si augura vengano incrementati i poteri dei capi delle Corti, così che possano decidere gli spostamenti all’interno del Distretto.
«È ciò che accadrà. Ci sarà una flessibilità maggiore che consentirà di gestite meglio i diversi carichi che, nel corso del tempo, ci saranno da determinare». Quando arriveranno questi nuovi magistrati? «Dipenderà dal Csm fare le assegnazioni. Teoricamente, già all’indomani dell’approvazione
L’inchiesta sulle banche La redistribuzione consentirà di dare una risposta a questo processo di grandi dimensioni
del provvedimento. Se il Csm riconoscerà al Veneto una priorità, i nuovi magistrati potranno cominciare ad arrivare. Magari non tutti subito, ma almeno una parte...». Si tratta di nuove assunzioni o verranno tolti ad altre procure?
«È una redistribuzione sulla base dell’organico disponibile. Non necessariamente arriveranno da altre procure: se sono magistrati che vengono - per fare un esempio - dal concorso, potrebbe essere per loro la prima assegnazione». È una mossa propedeutica alla creazione di un pool di magistrati che indaghi sulle Popolari?
«Questa è una questione che attiene all’autonomia dei magistrati: noi abbiamo ridisegnato gli organici, come organizzare queste risorse lo deciderà il capo della procura e, per quanto riguarda la parte giudicante, il presidente del tribunale».
Se i nuovi magistrati arrivassero in tempi brevi, contribuirebbero ad accelerare l’inchiesta su BpVi...
«Gli organici vengono decisi ragionando sul lungo periodo, ma è innegabile che la redistribuzione dell’organico arriva proprio nel momento in cui il Veneto sta affrontando questa vicenda, che potrà essere trattata meglio migliorando gli organici, consentendo così di dare una risposta a un processo di grandi dimensioni, come immagino sarà questo. È l’augurio che tutti ci facciamo: che i cittadini possano avere Giustizia».