Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Coppa d’Oro delle Dolomiti, le auto d’epoca a Cortina

Oggi si conclude a Cortina la kermesse che ha portato fra le Dolomiti le più belle auto d’epoca. Tra i favoriti Morceri con la Giulietta TI e l’equipaggio Fabbri-Bertieri su Volvo Amazon. L’ex pilota Merzario: «Occasione per scoprire un paesaggio unico»

- Katia Tafner

Il rombo dei motori delle vetture della Coppa d’Oro delle Dolomiti ha riportato a Cortina il fascino senza tempo delle vecchie signore. Ogni vettura ha la sua storia così come i loro piloti e certamente in questa edizione 2016 la famiglia spagnola Fernandez è una di quelle. Josè, il padre, alla guida della sua Ferrari 225S ci fa sapere: «I motori sono una mia grande passione e ho voluto trasmetter­la anche alle mie due figlie e per questo ho regalato loro due splendide Allard J2X sempre del 1952». E loro, le figlie, sembrano aver davvero gradito il regalo perché a bordo di quelle auto appaiono raggianti e bellissime, in perfetto stile road trippin’.

Fra gli equipaggi stranieri un simpaticis­simo belga confessa di amare alla follia la sua Healey ma teme inconvenie­nti di percorso ed imprevisti. «È per questo che il mio secondo pilota non poteva che essere anche il mio miglior meccanico. Io giro sempre in sua compagnia. È un uomo grande, forte e sa come intervenir­e qualsiasi cosa accada così io mi godo la gara e il paesaggio». Non mancano gli imprendito­ri Battagliol­a, Domenico, a bordo della 508 Fiat Balilla Sport del ‘36, e Giuseppe con un Austin Healey del 55. Due fratelli ma due modi differenti di viaggiare. Il primo infatti racconta: «Abbiamo deciso di non chiudere mai la vettura, anche con la pioggia abbiamo proseguito. Certo è che fare 18 km in salita del passo Giau tenendo una velocità di 38 di media è stato pesante. Forse la prossima volta punteremo ad un altro tipo di vettura, sugli anni ‘50, con motore più potente». Giuseppe invece, ammette di aver aperto e chiuso la cappotta almeno una decina di volte e di aver vissuto situazioni che «ricordavan­o quelle della sauna finlandese

poiché il motore scalda velocement­e». Col numero 38 Massimo Amenduni ha fatto scatenare i fotografi con la sua Fiat Laureati Prototipo Sport del ‘52 della scuderia del Museo Mille Miglia. «È una vettura unica e mi piace viverla così com’è anche attraverso le tre stagioni che ho passato in questi due giorni di gara. Con la pioggia si è trasformat­a in una vasca da bagno ma ci siamo divertiti moltissimo» ha chiosato Amenduni. Cappello bianco da cowboy e sorriso di chi il rombo dei motori lo ha nelle vene è l’ex pilota di F1 Arturo Merzario: «Questa per me più che una gara è una passeggiat­a, ma anche una nuova scoperta. Poter guardare questo paesaggio è un’ occasione unica».

Giovanni Morceri con la sua Alfa Romeo Giulietta TI del 61 è sicurament­e fra i possibili vincitori ma alle sue spalle si è insediato l’equipaggio composto da Leonardo Fabbri e Vincenzo Bertieri su Volvo Amazon 122 del 1961 per cui toccherà attendere la premiazion­e delle ore 11 di questa mattina, in Conchiglia, sempre in compagnia della giornalist­a Savina Confaloni, per sapere il verdetto finale. A presenziar­e ci sarà anche l’assessore regionale al turismo Federico Caner convinto delle potenziali­tà di questo evento: «Ottima vetrina in vista dei mondiali 2021 e opportunit­à per valorizzar­e il turismo di quest’area a livello mondiale grazie alla partecipaz­ione di grandi nomi dell’imprendito­ria».

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