Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Stand, danze cultura e mostre Veneti nel mondo, Belluno capitale

- Federica Fant

BELLUNO Avrà un ritmo incalzante la trentesima «Giornata dei veneti nel mondo», in scena quest’anno a Belluno, all’ombra delle Dolomiti. A fare gli onori di casa sarà proprio l’associazio­ne Bellunesi nel mondo (Abm) che nel 2016 spegne le prime cinquanta candeline. Ricordi, memorie, testimonia­nze e musica saranno il fil rouge dell’evento. L’appuntamen­to per tutti i partecipan­ti è fissato alle 10.30 davanti alla sede dell’Abm (via Cavour 3) con corteo che si snoderà lungo il centro fino alla chiesa di Santo Stefano, in piazza dei Martiri, dove alle 11 verrà celebrata la messa. A officiare la funzione il vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni. Dopo gli interventi delle autorità, toccherà al ristorante «al Borgo» celebrare con i piatti tipici della cucina bellunese il ritorno di tanti migranti. E se anche l’occhio vuole la sua parte, ad accompagna­re il banchetto, una mostra sulle bellezze naturalist­iche, culturali e storiche del Veneto. Un secondo spazio di conviviali­tà sarà allestito per tutti nel parco di villa Doglioni. E quello sarà il centro nevralgico dell’incontro. Le danze apriranno nel pomeriggio, attraversa­ndo l’intero panorama musicale per soddisfare ogni gusto. Riccardo Appamea e Gianni Bressan, faranno da apripista. Alla sera si cambia ritmo e dalle 21 in piazza dei Martiri saliranno sul palco «I Caimani del Piave» con il loro blues misto al loro rock ‘n roll, seguiti dai «Sister in the closet», una band nata in un sottotetto bellunese nel 2008 chiamata a concludere la manifestaz­ione intervalla­ndo momenti musicali ai video messaggi dei giovani residenti all’estero. Tra una band e l’altra, la condivisio­ne di canti della tradizione popolare veneta e di testimonia­nze di vecchia e nuova emigrazion­e. Non solo musica: porte aperte per tutta la giornata al Museo interattiv­o delle Migrazioni (il Mim), diventato un punto di riferiment­o per tutti gli emigrati. Si tratta di un piccolo viaggio, attraverso immagini, video e didascalie di quei 24 milioni di italiani che dal 1876 al 1976 fecero la valigia e partirono per cercar fortuna. Una particolar­e sezione del Mim è destinata al «gelato nel mondo parla zoldano e cadorino», ma in quei corridoi c’è il lavoro in miniera, la storia delle balie per poi arrivare alle testimonia­nze dei giorni d’oggi, dei «cervelli in fuga», migranti anche loro, a loro modo. Nel corso della giornata - in cui avranno parte anche la consegna delle onorificen­ze agli emigrati che hanno onorato il Veneto all’estero, la premiazion­e della vetrina bellunese più bella realizzata sul tema dell’emigrazion­e - sarà anche aperto al pubblico la mostra itinerante allestita nel parco Doglioni.

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