Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
San Bortolo, risonanza magnetica d’avanguardia
Da Fondazione Cariverona 350mila euro per la macchina adatta a obesi e claustrofobici
VICENZA Ospedale San Bortolo, dalla Fondazione Cariverona un contributo fino a 350mila euro per il rinnovo del macchinario di risonanza magnetica del reparto di Neuroradiologia. Il sostegno, concesso a maggio dalla Fondazione, è stato accettato ufficialmente dai vertici dell’Usl 6 nei giorni scorsi. L’azienda sanitaria parteciperà al progetto di rinnovamento aggiungendo un proprio contributo: a bilancio sono già disponibili quasi 480mila euro.
Il sistema di risonanza magnetica modello «Skyra 3 Tesla», della Siemens, nel reparto vicentino è arrivato nel 2012. All’epoca era costato circa 1,8 milioni di euro, in parte stanziati dalla stessa Fondazione, e aveva proiettato il San Bortolo all’avanguardia: questa apparecchiatura per la diagnostica da immagini sfrutta un campo magnetico più potente della media (di solito i macchinari sono da 1,5 Tesla), permettendo indagini accurate e di precisione elevata in tutto il corpo del paziente. Il tunnel, ampio 70 centimetri, è ideale anche per pazienti claustrofobici e anche per gli obesi e consente una qualità d’immagini elevata, con dettagli anatomici più definiti e indagini angiografiche più accurate. Ora, a 4 anni dall’inaugurazione, Cariverona ha detto «sì» alla proposta di contribuire al rinnovamento del sistema, avanzata dall’Usl guidata dal dg Giovanni Pavesi. Il via libera è stato dato il 10 maggio, qualche settimana dopo la Fondazione ha precisato che il contributo era condizionato ad alcune modalità operative: in particolare, perché lo stanziamento sia erogato completamente, Cariverona chiede che il progetto di investimento raggiunga perlomeno quota 685mila euro. Che non dovrebbe rappresentare un problema, visto che somme anche maggiori sono già state messe da parte per questo fine dall’Usl.
A gennaio, nell’ospedale di Vicenza si erano rese evidenti le necessità di interventi di rinnovamento anche sui macchinari per gli esami diagnostici. Per circostanze casuali, sfavorevoli, in un unico giorno erano andate in avaria tre macchine per la tac e una risonanza magnetica in Radiologia, Neuroradiologia e Radioterapia. Nella risonanza magnetica, in particolare, era andato in tilt il circuito idrico di raffreddamento. Il guasto era durato quasi 72 ore: dal reparto di manutenzione dell’ospedale erano stati convocati anche i tecnici delle case produttrici delle macchine per la tac, mentre alcuni pazienti erano stati inviati per gli esami all’ospedale di Noventa.