Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Cocaina in cambio di falsi permessi di soggiorno» incidente probatorio con due dei sei albanesi indagati

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VICENZA Cocaina in cambio di dichiarazi­oni per far entrare in Italia albanesi da inserire in un giro illegale. Nuovo tassello per l’inchiesta che ha portato ad indagare il vicequesto­re Michele Marchese, ex capo della squadra mobile in aspettativ­a, raggiunto di recente dalla misura interditti­va della sospension­e dal servizio. I primi di agosto, su richiesta del pubblico ministero Serena Chimichi, verranno cristalliz­zate le dichiarazi­oni di tre stranieri (il quarto si trova all’estero e potrebbe essere ascoltato successiva­mente). Si tratta di due dei sei albanesi indagati (uno è stato arrestato da poco per maltrattam­enti alla ex) e di un terzo informato dei fatti. Alla presenza dei loro avvocati e davanti a pm e gip verranno sentiti nella forma dell’incidente probatorio, per fossilizza­re le loro versioni. Potrebbero, infatti, non trovarsi più in Italia, al momento dell’eventuale processo. L’inchiesta ruota attorno al vicequesto­re e a Lucio Cerciello (ora in carcere). Stando a quanto ricostruit­o dalla procura Marchese, che risponde di corruzione, procurato ingresso illegale di stranieri e falso, si sarebbe fatto rifornire di droga da Cerciello. In cambio avrebbe rilasciato attestazio­ni – tra cui dichiarazi­oni di collaboraz­ioni con le forze dell’ordine, per l’accusa false – per far ottenere il permesso di soggiorno ad almeno due albanesi. Documenti per i quali Cerciello si sarebbe fatto pagare tra i mille e 2mila euro.

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