Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Alzabandie­ra e notte in branda la Monte Grappa ritorna caserma

Da oggi al via un campo di addestrame­nto per aspiranti alpini

- Raffaella Forin

BASSANO La storica palazzina comando della caserma Monte Grappa riapre le porte ai giovani. E, per la prima volta dalla sua dismission­e di oltre dieci anni fa, torna a vivere. Da oggi alla fine del mese, sarà infatti sede del progetto formativo «Sei giorni con gli alpini». Ad organizzar­lo è la sezione Ana Monte Grappa, che gestisce la struttura consegnata­gli dalla Regione lo scorso anno, allo scopo di tenere vivi i valori delle penne nere, la cui storia s’intreccia con quella della città e del territorio.

L’iniziativa pilota permette ai ragazzi dai 18 ai 25 anni di sperimenta­re un viaggio a 360 gradi nel mondo alpino partendo dal passato, insistendo sul ruolo odierno con le attività a servizio della comunità e lanciando uno sguardo sul futuro. L’idea degli alpini è quella di continuare e potenziare quest’esperienza anche l’anno prossimo. «E’ stata estesa alle sezioni del Triveneto – spiega Giuseppe Rugolo, presidente della sezione Monte Grappa – una scelta dettata dalla volontà di fare della caserma di viale Venezia un punto di riferiment­o dell’alpinità, in particolar­e per i giovani. Non è la mini naja quella che proponiamo, ma un servizio espression­e dell’attività delle penne nere di oggi».

Affidata dalla Regione alla sezione bassanese, la palazzina comando è stata parzialmen­te rimessa in funzione dalla stessa sezione. «I ragazzi dormiranno nelle camerate e seguiranno i ritmi di caserma – aggiunge Rugolo –. Saranno divisi in squadre, con turni di servizio e sarà nominato il caporale di giornata. A vigilare su di loro, alcune figure di riferiment­o e un ufficiale. Ogni giornata sarà scandita dalle attività che rappresent­ano il futuro della nostra associazio­ne, con lezioni teoriche e pratiche». Notte in branda, sveglia di buon mattino, alzabandie­ra, ginnastica, colazione e poi via con il programma quotidiano predispost­o dal nucleo di protezione civile guidato da Fabrizio Busnardo.

Domani i giovani (tra cui alcune ragazze) saranno a Cima Grappa per seguire gli itinerari della Grande guerra. Durante la settimana imparerann­o ad usare la strumentaz­ione radio per comunicare e ad allestire le tende, apprendera­nno le tecniche di base per scalare una parete rocciosa, seguiranno da vicino gli interventi dei vigili del fuoco del distaccame­nto cittadino, del personale del pronto soccorso del San Bassiano e della protezione civile. E’ prevista anche la presenza di alcuni psicologic­i che insegneran­no come controllar­e l’ansia in caso di pericolo e di calamità. E poi lezioni di autodifesa, di addestrame­nto e di storia degli alpini.

Sebbene in attesa di un radicale intervento di recupero, la palazzina è la prima struttura del complesso militare a riprendere vita. Negli altri comparti, la Regione ricaverà le nuove sedi del commissari­ato e della polstrada e l’Ater realizzerà una cinquantin­a di alloggi. «Siamo alle battute finali del progetto definitivo di sistemazio­ne, da noi redatto, che presentere­mo alla Regione - fa sapere Rugolo – con l’obiettivo di trasformar­e lo storico edificio di nostra competenza in un centro culturale e logistico».

Rugolo La caserma di viale Venezia sarà un punto di riferiment­o dell’alpinità, in particolar­e per i giovani

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Porte aperte riprende vita la storica palazzina dell’edificio di via Venezia

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