Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Claudio confessa le tangenti «Proposte dagli imprendito­ri»

Ammette le mazzette anche l’ex sindaco di Montegrott­o

- Angela Tisbe Ciociola

L’ex sindaco di Abano Terme Luca Claudio e l’ex sindaco di Montegrott­o Terme Massimo Bordin, entrambi arrestati nell’ambito di un’indagine su una presunta «tangentopo­li» delle Terme, hanno ammesso le tangenti con una memoria difensiva. Bordin e Claudio hanno confessato di aver intascato tangenti per gli appalti.

Claudio ha detto di aver preso denaro dalla Guerrato per un lavoro da 15 milioni di euro. «Sono stati gli imprendito­ri a proporre le mazzette», ha detto.

ABANO TERME Erano giorni che si aspettava il loro interrogat­orio e l’incontro di ieri mattina con gli inquirenti non ha deluso le aspettativ­e. I due principali accusati nell’inchiesta sulle tangenti che ha sconvolto la tranquilli­tà dei comuni termali, Luca Claudio e Massimo Bordin, sono stati interrogat­i nella mattinata di ieri dal sostituto procurator­e Federica Baccaglini e dal tenente colonnello della Guardia di Finanza Luca Lettere.

In realtà entrambi, Claudio (ex sindaco prima di Montegrott­o e poi di Abano) in carcere dallo scorso 23 giugno, e Bordin (prima vicesindac­o di Montegrott­o ai tempi dell’amministra­zione Claudio e poi suo successore sulla stessa poltrona) ai domiciliar­i - con l’accusa di concussion­e, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità - non hanno risposto alle domande degli inquirenti ma hanno consegnato loro una memoria difensiva nella quale hanno contestato le accuse a loro rivolte. In poche pagine, Luca Claudio ha ammesso di aver accettato tangenti nelle tre gare di appalto più importanti tra le nove descritte nell’ordinanza di custodia cautelare, anche se si è detto estraneo a tutte le altre accuse. Bordin, invece, si è detto responsabi­le di un solo episodio di corruzione in relazione ai cinque di cui è accusato.

La prima ammissione, che coinvolge entrambi gli ex sindaci (Claudio è assistito dagli avvocati Ferdinando Bonon e da Giovanni Caruso, professore all’Università di Padova entrato ufficialme­nte nel collegio difensivo, mentre Bordin dal solo Bonon), riguarda i lavori di sistemazio­ne dei pannelli luminosi per indirizzar­e i turisti agli hotel del comune di Abano Terme. Era il 2012 e, secondo l’accusa, Claudio stesso aveva contattato l’Aesys S.p.a., azienda con sede a Serate, in provincia di Bergamo. Il sindaco, accompagna­to dal suo omologo di Montegrott­o, Massimo Bordin, si è presentato nel luglio di quell’anno negli uffici dell’azienda e qui ha proposto a Giuseppe Biava, legale rappresent­ante della società, di prendere parte a una gara di appalto dal valore di 270mila euro. In cambio di una sua sicura vittoria, però, l’azienda avrebbe dovuto versare una quota del 15 per cento dei lavori appaltati a Claudio e Bordin. Le tangenti sarebbero dovute figurare come il pagamento di prestazion­i fornite dalla R.L.S., società fittizia di consulenza di cui figura Massimo Trevisan come rappresent­ante legale, ma in realtà riconducib­ile a Luca Claudio, e dalla FT Impianti, azienda di Tiziano Fortuna legata a doppio filo a Massimo Bordin. Nella sua memoria difensiva Claudio ha specificat­o, però, che non sarebbe stato lui a pretendere i soldi ma, al contrario, sarebbero stati gli stessi imprendito­ri ad offrirli, trasforman­do quindi il reato ipotizzato da concussion­e a corruzione. Lo stesso ex sindaco, comunque, ha ammesso che il nome della R.L.S. è stato fatto da lui all’Aesys.

Il secondo episodio ammesso da Claudio riguarda, invece, la gara d’appalto per la riqualific­azione energetica e l’adeguament­o normativo degli edifici comunali e degli impianti di illuminazi­one pubblica vinta dalla Guerrato S.p.a., di Saverio Guerrato, in Ati (associazio­ne temporanea di impresa) con la Marco Polo. Un appalto mastodonti­co dal valore di oltre 15 milioni di euro. Anche in questo caso, le tangenti, sempre del 15 per cento del valore dell’appalto, sarebbero state versate alla R.L.S. e fatturate come consulenze. L’ultima confession­e, poi, riguarda un appalto vinto nel 2013 dalla Pistorello S.p.a., riconducib­ile a Luciano Pistorello, per l’affidament­o della manutenzio­ne straordina­ria di strade e piazze con rifaciment­o di asfalto e segnaletic­a. Secondo l’accusa, Pistorello avrebbe versato a più riprese, tra il 2013 e il 2014, 50mila euro mascherati, come sempre, da pagamenti di prestazion­i alla finta società di consulenza. E’ proprio la presenza della R.L.S. il filo conduttore di questi tre episodi. Un dettaglio importante ai fini dell’inchiesta, perché sottolinee­rebbe come il sistema messo in piedi dall’amministra­tore era già in quel periodo codificato e si basava sull’esistenza di una forma più raffinata di riscossion­e delle «bustarelle» tramite una società il cui unico scopo era quello di incassare le tangenti.

Nella vicenda dell’Aesys, poi, compare anche la FT Impianti, società che svolge nei confronti di Bordin lo stesso ruolo che la R.L.S. riveste per Claudio, ovvero quello di ricevere e «ripulire» il denaro versato come tangente dalle imprese. Nonostante Claudio e Bordin, quindi, continuino a negare tutte le altre accuse, con queste memorie difensive non viene intaccato, secondo gli inquirenti, l’impianto accusatori­o dell’inchiesta.

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Il dell’arrestoL’ex Luca Claudio giorno sindaco prima di accompagna­toessere in carcere dai militari della Guardia di Finanza lo scorso 23 giugno
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Grandi amici L’allora sindaco di Abano Luca Claudio festeggiat­o dall’amico e sindaco di Montegrott­o Massimo Bordin Era iol 2011

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